MUQADDAM
. Vocabolo arabo che significa preposto (a un ufficio) e presso la grandissima maggioranza delle confraternite religiose musulmane dell'Africa settentrionale a occidente dell'Egitto designa i capi locali d'una confraternita, dipendenti dal capo generale.
Essi vigilano sopra i luoghi di riunione degli adepti, sopra la condotta di questi, ne ricevono le offerte, presiedono alle cerimonie in comune e sono autorizzati a conferire il wird ai postulanti meritevoli, ossia a iscriverli alla confraternita. Esercitano talora anche funzioni giudiziarie nel dirimere contese fra i seguaci locali della confraternita. In Egitto e negli altri paesi arabi orientali, come pure nella confraternita degli ‛Arūsiyyah della Tripolitania, in luogo di muqaddam si usa il termine naqīb (capo, prefetto), i Senussiti adoperavano l'espressione shaikh az-zāwiyah ossia, nell'uso amministrativo italiano, capo zavia.