MUNIFICENTIA
Personificazione della munificenza, generalmente degli imperatori. Augusto menziona, con precisione, nel suo testamento le lotte dei gladiatori, i giochi nel circo e le cacce di animali, organizzati da lui personalmente o per suo ordine. Il grato riconoscimento di questa munificenza imperiale trovò un'espressione anche sulle monete. La munificentia Aug(usti) fu rappresentata per la prima volta nell'anno 149 sulle monete da Antonino Pio. Indipendentemente dalle belve, tra le quali l'elefante compare assai sovente, si vede una figura muliebre, con la patera dei sacrifici e lo scettro; ai suoi piedi, probabilmente come accenno ai giochi, sta accovacciato un leone; la patera dei sacrifici e lo scettro sono gli attributi di Giunone. Se si pensa che nella primavera dello stesso 149, Faustina, figlia di Antonino Pio, consorte di M. Aurelio, aveva dato alla luce dei gemelli, diventa comprensibile la rappresentazione di Giunone come protettrice del matrimonio. Con tale funzione la personificazione viene spesso rappresentata (talvolta sostituita dalla Concordia, che unisce le mani della giovane coppia imperiale).
Bibl.: P. L. Strack, Reichsprägung, III, (Antoninus Pius), Stoccarda 1937, p. 140.