MUNDEBURDIO
. Parola d'origine germanica (da mundwort; v. mundio), designò nel mondo barbarico l'alta protezione del re (verbum o sermo regis, o regia tuitio, come le fonti dicono): la quale poteva essere generale, quando cioè si stendeva su tutto il popolo, e importava il mantenimento della pace pubblica (dapprima Volksfriede, più tardi Königsfiede), vale a dire la sicurezza delle persone e la tutela dei loro diritti, l'osservanza delle leggi da parte di tutti e l'amministrazione della giustizia, "quatinus - come dice re Rotari nel prologo al suo editto - liceat unicuique, salva lege et iustitia, quiete vivere, seque suosque fines defendere"; ovvero poteva essere particolare, e allora si rivolgeva a tutti coloro che ne erano particolarmente bisognosi, come un'alta tutela (il vero e proprio mundium regis), integrando i loro atti e garantendo i loro diritti: così alle vedove, agli orfani, ai poveri, alle chiese, e ancora agli stranieri, non protetti dal diritto, che la invocassero. Perciò, chi viola la pace pubblica, deve una multa al re; e, d'altra parte, colui, al quale la protezione regia viene negata, è considerato fuori della società e della legge. L'alta tutela del re si andò lentamente svolgendo negli stati barbarici via via che la stessa concezione del potere regio vi subiva modificazioni profonde per influssi di principî romani e cristiani.
Bibl.: W. Th. Kraut, Die Vormundschaft nach den Grundsätzen des deutschen Rechts, I, Gottinga 1935; A. Pertile, Storia del diritto italiano, 2ª ed., I, Torino 1896, p. 78 seg.; N. Tamassia, "Verbum regis" franco e "auxilii latio" romana, in Arch. giur., LXXXVIII (1922), p. 3 segg.; id., L'alta tutela dell'antico re germanico, ibid., XCIV (1925), p. 3 segg. (e ivi ricchi riferimenti di fonti e bibliografia).