MUMMIFICAZIONE
. È questo un fenomeno dovuto all'essiccamento e che generalmente viene riferito ai cadaveri. In condizioni favorevoli d'ambiente, allorché si verifichi una rapida evaporazione dei liquidi, i cadaveri, prosciugandosi, non putrefanno giacché viene a mancare il necessario grado d'umidità voluto per la moltiplicazione dei microrganismi e dei fermenti saprogeni. Con tale prosciugamento i cadaveri si retraggono infatti in una massa legnosa e possono così conservarsi indefinitamente. Bisogna però distinguere la mummificazione spontanea dalla mummificazione artificialmente ottenuta. La prima si verifica con la esposizione della salma in ambienti secchi, caldi e ventilati come nelle sabbie dei deserti oppure nei terreni molto porosi o in quelli salini e calcarei. Si deve, così, all'azione essiccante di certe catacombe l'avviamento mummificativo dei cadaveri, come quelle dei cappuccini di Palermo e dei monaci di Tolosa, ecc. Si noti che la disidratazione può verificarsi col concorso di certi microrganismi e di certi insetti. La mummificazione artificiale, come nelle antiche usanze egizie, è favorita mediante preparazioni chimiche (v. mummia; imbalsamazione).
Botanica. - In botanica mummificazione è la completa trasformazione dei frutti in stromi per opera di alcuni funghi parassiti.
I frutti mummificati diventano scuri e assumono una durezza insolita; ai loro tessuti normali si sostituisce un fitto intreccio di ife miceliche e di elementi istologici profondamente alterati. Tra le mummificazioni che si conoscono è caratteristica quella prodotta dalla Sclerotinia Linhartiana sui frutti di cotogno e quella della Sclerotinia fructigena sui frutti di pero e di melo (v. sclerotinia).