Famiglia maceratese del Medioevo, appartenente alla classe dei maiores e tradizionalmente guelfa. I M., costretti a esulare dalla città ai tempi dell'imperatore Federico II, vi rientrarono nel 1252, riacquistando ricchezza e potenza soprattutto (1268) con Muluccio di Mulo. Negli anni successivi, membri della famiglia M. occuparono a Macerata varie cariche: lo stesso vescovo della diocesi, Pietro (1323-47), sarebbe appartenuto alla famiglia. Il più importante fu Fredo, signore di Macerata, con lo zio paterno Muluccio, dal 1326 al 1341; cacciato dalla parte ghibellina (1341), tornò dieci anni dopo, acclamato di nuovo signore di Macerata, e aderì poi nel 1353 alla lega promossa da Giovanni Visconti con i comuni della Toscana e della Marca contro il papa, rovesciando così la linea politica della famiglia. La pace di Sarzana (1353), la morte di Giovanni Visconti (1354) e soprattutto la comparsa del cardinale Egidio Albornoz misero fine alla sua signoria (1355).