Multum, Roma, tamen debes civilibus armis
È un verso di Lucano (Phars. I 44, dove però si legge: " multum Roma tamen debet civilibus armis ") che D. cita in Vn XXV 9 come esempio di licenza di parlare concessa a li poete (§ 7). Nel verso citato, infatti, per Lucano parla la cosa animata a la cosa inanimata. Vedi LUCANO.