multiplicamento
Certi corpi... tosto che 'l sole li vede diventano tanto luminosi, che per multiplicamento di luce... rendono a li altri di sé grande splendore (Cv III VII 3).
Come mostra il Busnelli (ad l. e Appendice III 461 ss.), il significato del vocabolo è chiarito dal riscontro con Alb. Magno Anima II III 12 " splendor est divaricatio super corpus politum et tersum ", e Sensu et sens. I 10 " tersa spissa, sive dura sint sive non, reflectunt simul et divaricant lumen; et ideo in oppositum multiplicant ipsum ". M. quindi non indica solo l'aumento dell'intensità della luce, ma anche il suo riflettersi in raggi divergenti, accezione giustificata dall'etimo dell'aggettivo ‛ molteplice ', da cui il sostantivo deriva. E si vedano anche Cv III XIV 5; Alb. Magno Intellect. I III 2.