MUBĀRAK, MuḤammad Ḥusnī
Uomo politico egiziano, nato il 4 maggio 1928 a Kafr al-Musallah, un villaggio della provincia di al-Manūfīyya. Intraprese da giovane la carriera militare; concluse nel 1949 l'Accademia e nel 1952 l'Accademia aeronautica, presso la quale, dopo aver aderito alla concezione politica di Nasser, insegnò vari anni divenendone direttore nel novembre 1967. In quegli stessi anni compì vari soggiorni di studio all'estero, in particolare nell'URSS. Promosso generale nel giugno 1969, fu nominato comandante in capo dell'aviazione nell'aprile 1972: a fianco del presidente Anwār al-Sādāt, diresse le forze aeree nella guerra d'ottobre contro Israele. Vice ministro della Difesa, nel 1975 fu nominato vicepresidente della Repubblica e con tale incarico partecipò a importanti missioni diplomatiche, in particolare a Pechino e a Washington. Il 6 ottobre 1981 si trovò accanto ad al-Sādāt quando questi venne assassinato: nominato immediatamente capo supremo delle forze armate, subentrò ad al-Sādāt nella carica di presidente della Repubblica, cui fu confermato da un referendum il 13 ottobre.
Sia pure in modo più duttile, M. seguì per vari anni il cammino tracciato dal suo predecessore portando ad attuazione gli accordi di Camp David con Israele del 1978 e ottenendo la restituzione del Sinai alla sovranità egiziana. All'interno, peraltro, si sforzò di avviare il dialogo anche con le opposizioni e di evitare eccessive repressioni o soverchie misure di sicurezza. In occasione dell'attacco israeliano al Libano del 1982, tuttavia, congelò i rapporti con Tel Aviv lavorando per il ripristino della pace e cercando di ristabilire i contatti con il mondo arabo. Pur mantenendo buoni rapporti con gli Stati Uniti, s'impegnò inoltre per la salvaguardia del prestigio dell'Egitto, come nel caso della polemica con Washington in occasione del dirottamento della nave Achille Lauro da parte di terroristi palestinesi in acque egiziane (ottobre 1986). Inoltre ripristinò gradualmente positive relazioni diplomatiche con Mosca, ponendo fine alla crisi determinata a suo tempo da al-Sādāt.
Muovendosi tra le varie tendenze che contrassegnano lo schieramento arabo giunse gradualmente a compiere alcune scelte di rilievo: l'appoggio alla linea di Y. ῾Arāfāt sulla questione palestinese, il sostegno all'῾Irāq nel conflitto con l'Iran, l'impegno al miglioramento dei rapporti con la Libia. Tutto ciò favorì il recupero da parte dell'Egitto del proprio posto nel mondo arabo, scelta che culminò con la riammissione nella Lega Araba approvata dal ''vertice'' di Casablanca del maggio 1989. Il 26 luglio M. fu eletto ad Addìs Abebà presidente dell'Organizzazione per l'unità africana nel 25° incontro tra i capi di stato africani. Contrario alle scelte di Ṣaddām Ḥusayn verso il Kuwait, M. decise l'intervento dell'Egitto contro l'῾Irāq nel conflitto del gennaio-febbraio 1991; tale vicenda ha accentuato l'opposizione a M. degli integralisti islamici, che nel 1992-93 hanno fatto ricorso a numerosi attentati. M. ha impiegato dure misure repressive contro di loro, compromettendo in una certa misura la politica dell'equilibrio nella quale a lungo si era impegnato.
Bibl.: F. Tana, Mohammed Hosny Mubarak, in Relazioni Internazionali, 42 (17 ottobre 1981); G. Contu, L'evoluzione della politica egiziana dopo Sadat, in A. Arioli, A. Bozzo, La crisi del Medio Oriente, Milano 1984; F. Soudan, Moubarak: la solitude du pilote de fond, in Jeune Afrique, 16-23 agosto 1989; P. Salinger, E. Laurent, Guerra del Golfo, Milano 1991.