MUCIANO (C. Licinius Mucianus)
Ufficiale e scrittore romano del sec. I d. C. La sua carriera s'iniziò sotto Corbulone durante le campagne orientali di questo (fu suo legato in Armenia, e, sotto Nerone, legato nella Licia). Dal 67 al 69 fu governatore della Siria; nel torbido periodo che seguì alla morte di Nerone, egli ebbe a respingere un'offerta delle truppe a lui stesso rivolta per il supremo potere e fu successivamente partigiano di Vitellio e di Vespasiano, per il cui avvento lavorò in Antiochia e poi in Roma. In seguito a successi contro i Sarmati, ebbe gli ornamenta triumphalia. Morì nel 77 d. C.
Accanto alla sua attività militare e politica, ne ebbe una anche letteraria. In almeno 2 libri di Acta e 3 libri di Epistulae (cfr. Tac., De orat., 37), egli raccolse un'antologia di orazioni e lettere di uomini insigni dell'età repubblicana, come Cn. Pompeo e M. Crasso. Queste opere furono note a Tacito e a Plinio il Vecchio (nella Nat. Hist.). In un altro scritto di merorie, di cui il titolo era forse Admiranda, egli registrò curiosità varie e strane senza trascurare i fenomeni naturali, mostrando senso critico molto mediocre. Che abbia scritto una Corografia o una Periegesi si deve probabilmente escludere. I frammenti sono raccolti da Peter, Historicorum Romanorum reliquiae, II.