MU‛ALLAQĀT
Collezione di sette poesie arabe (qaṣīdah) di sette poeti famosi, probabilmente scelte perché tra le più lunghe e insieme più belle dell'antichità araba (solo due però superano: cento doppî versi); il compilatore ne è quasi certamente Ḥammād ar-Rāwiyah, celebre raccoglitore di poesie e anche abile forgiatore di falsi (morto nel 786-797 d. C., v. arabi, III, p. 845).
La raccolta, che ha avuto tra gli Arabi stessi una grande diffusione, è veramente adatta a dare un'idea adeguata dello stile della pura poesia beduina antica. Le singole poesie ci sono tradite, oltre che nelle recensioni della collezione, anche per altra via, come dai canzonieri dei singoli poeti, ecc. Alle sette Mu‛allaqāt sono, in qualche recensione, aggiunte due o tre altre poesie.
Le due edizioni principali sono quelle di F. A. Arnold (Lipsia 1850), e di Ch. J. Lyall (Calcutta 1894), ambedue con commento, ma da recensioni diverse. Quella del Lyall contiene appunto, oltre alle sette Mu‛allaqāt, altri tre poemi. Th. Nöldeke ha tradotto in prosa tedesca e commentato cinque di queste poesie (Vienna 1899). Una traduzione metrica inglese è quella di Lady Annie Blunt e Wilfrid Scawen Blunt (Londra 1903).
Bibl.: V. i manuali indicati nella Bibliografia ad arabi: Letteratura, e specialmente: R. A. Nicholson, History of Arabic Literature, Londra 1907; articolo Mu allaqāt nell'Encyclopaedia Britannica.