MOZAMBICO.
– Demografia e geografia economica. Storia. Letteratura. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato dell’Africa sud-orientale. Con una crescita l’anno del 2,5% (2010-15), la popolazione (26.472.977 abitanti, secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) vive per il 68% in aree rurali. Le città principali sono la capitale, Maputo (1.174.000 ab.), Matola (899.000 ab.) e Nampula (624.000 ab.). La povertà è diffusa, soprattutto in ambito rurale: il PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto (PPA) è di 1123 $ (2014), la speranza di vita di 50,3 anni (2013), l’alfabetizzazione al 50,6% (2009, UNESCO), mentre 1.600.000 sono i malati di AIDS/HIV (Acquired Immune Deficiency Syndrome/Human Immunodeficiency Virus), 5° posto al mondo. Tuttavia, il M. (178° posto dell’Indice di sviluppo umano) è oggi tra le più dinamiche economie africane, con crescita del PIL dell’8,3% (2014), forte espansione degli investimenti esteri (settore minerario e energetico) e nel settore delle grandi infrastrutture, dei servizi, del le comunicazioni. Importanti sono l’estrazione di carbone, alluminio e gas naturale e i giacimenti di risorse, quali titanio, diamanti, oro. L’agricoltura (70% dei lavoratori) e il turismo risentono delle ripercussioni negative derivanti dalle ricorrenti inondazioni.
Storia di Paola Salvatori. – Economicamente in crescita e politicamente stabile, il Paese scontava le crescenti disparità economiche che avevano accompagnato lo sviluppo e la rigidità di un sistema politico che faticava ad articolarsi in una reale dialettica interna. Seppur in un contesto di sostanziale democrazia il partito di governo, il Frente de libertação de Moçambique (FRELIMO), al potere dal 1975, continuava infatti a occupare tutte le posizioni di comando relegando le forze di opposizione ai margini della vita politica. Le elezioni generali del 2009 confermarono gli assetti esistenti e il presidente Armando Emilio Guebuza, al potere dal 2004, ottenne un secondo mandato. Nel 2010 Maputo fu teatro di imponenti manifestazioni di piazza contro l’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità represse sanguinosamente dalla polizia. Nel tentativo di sbloccare la situazione, l’anno successivo il governò varò il Poverty reduction action plan (PARP), un programma quinquennale mirato a ridurre la povertà e a sostenere l’economia attraverso investimenti nel settore agricolo, dell’energia e delle infrastrutture. Tutto ciò si tradusse in una crescita sostenuta, ma incise solo marginalmente sulle condizioni di vita della popolazione poiché la ricchezza continuò a rimanere concentrata nelle mani di pochi. La situazione interna subì un ulteriore peggioramento nel 2012 in seguito al ritiro di Afonso Dhlakama, leader dello storico partito di opposizione Resistência nacional moçambicana (RENAMO), nella foresta di Gorongosa e alla successiva ripresa delle azioni di guerriglia contro il governo centrale. La crisi giunse al culmine nel 2013 quando, dopo un attacco delle forze governative, la RENAMO rinnegò gli accordi di pace del 1992 che avevano posto fine alla guerra civile. Solo nel 2014 si giunse a un nuovo accordo anche in vista delle elezioni generali. Svoltesi in ottobre, le consultazioni registrarono ancora una volta la vittoria del FRELIMO e del suo candidato Filipe Nyusi, eletto presidente; i risultati furono però contestati dalle opposizioni e la situazione rimase critica.
Letteratura di Simone Celani. – La letteratura mozambicana degli ultimi anni continua a mostrare una vitalità e una ricchezza tali da assicurarle una certa proiezione internazionale. Il nome più noto e tradotto continua a essere quello di Mia Couto (pseud. di António Emílio Leite Couto, n. 1955), insignito del premio Camões 2013, originale narratore e grande innovatore linguistico (Jesusalém, 2009; A confissão da leoa, 2012, trad. it. La confessione della leonessa, 2014).
A Couto si affiancano almeno altri due autori che hanno conquistato uno spazio centrale nel canone delle letterature lusofone: Paulina Chiziane (n. 1955), prima grande romanziera del suo Paese, autrice di romanzi stilisticamente originali, legati a una visione profonda e ironica del contesto mozambicano e della condizione femminile in particolare (O alegre canto da perdiz, 2008, trad. it. L’allegro canto della pernice, 2010; Por quem vibram os tambores do Além?, 2013), e Ungulani Ba Ka Khosa (pseud. di Francisco Esaú Cossa, n. 1957), autore di romanzi dedicati a un’attenta de-strutturazione dei miti nazionali e alla valorizzazione della tradizione orale (Choriro, 2009, Entre as memórias silenciadas, 2013).
Sono inoltre da ricordare, tra gli altri, i poeti Luís Carlos Patraquim (n. 1953; Pneuma, 2009) e Armando Artur (n. 1962; No coração da noite, 2007) e i prosatori João Paulo Borges Coelho (n. 1955; A cidade dos espelhos, 2011), Pedro Chissano (n. 1956; Algumas histórias e brincadeiras com B grande, 2013) e Juvenal Bucuane (n. 1951; Crendices ou crenças, 2012). Per le generazioni più recenti, d’interesse i nomi di Clemente Bata (n. 1967; Retrato do instante, 2010), Rogério Manjate (n. 1972; Choveria areia, 2005), Aurélio Furdela (n. 1973; As hienas também sorriem, 2012), Andes Chivangue (n. 1979; Alma trancada nos dentes, 2007), Manecas Cândido (n. 1979; O sentido das metáforas, 2007) e Lucílio Manjate (n. 1981; O silêncio do narrador, 2010).
Bibliografia: S. Celani, L’Africa di lingua portoghese, Viterbo 2003; Lusofônica. La nuova narrativa in lingua portoghese, a cura di G. de Marchis, Roma 2006; Moçambique: das palavrasescritas, a cura di M. Calafate Ribeiro, M.P. Meneses, Porto 2008.