naxalita, movimento
Rivolta contadina indiana avvenuta nel 1967, nel villaggio Naxalbani (nel distretto di Darjeeling), a causa della mancata attuazione dell’abolizione del latifondo in India; a essa parteciparono anche studenti universitari ed elementi della sinistra intellettuale rivoluzionaria. La violenta repressione della rivolta attuata dalle forze di polizia del West Bengal (allora agli ordini di un governo comunista) spinse gli aderenti a migrare verso altre regioni dell’India, segnatamente in un’area detta «corridoio rosso» fra Bihar, Jharkhand, Chhattisgarh e Andhra Pradesh, dove si sviluppò, nei decenni seguenti, un movimento di resistenza all’establishment, detto appunto n., o maoista, che sommò la questione contadina a quella delle locali comunità tribali. Agli inizi del 21° sec. il movimento n. entrò in una nuova fase di attività, anche sul piano militare, in opposizione alle politiche neoliberiste del governo, costituendo un’organizzazione di controllo del territorio capace di sfidare le autorità e sostituirsi alle istituzioni dello Stato.