browniano, mòto Moto irregolare e continuo di particelle solide microscopiche (per es. pollini o resine) sospese in un fluido. La sua scoperta (1827) viene attribuita al botanico scozzese R. Brown (1773-1858), da cui il fenomeno ha preso nome. Il m.b. è dovuto all'agitazione termica delle molecole del fluido che urtano ripetutamente contro le particelle in sospensione; statisticamente, per particelle sufficientemente piccole la risultante istantanea dei vettori delle forze con cui le molecole urtano contro di esse può non essere nulla, come invece accade per le particelle più grandi, da cui il moto. Il fenomeno venne compreso e inquadrato nella teoria cinetica solo dopo il 1905 grazie ad A. Einstein, che lo affrontò usando le leggi della meccanica statistica.