(o Mossul; ar. al-Mouṣil) Città dell’Iraq settentrionale (1.400.000 ab. ca. nel 2007), posta sulla destra del Tigri, circa 350 km a NO di Baghdad; capoluogo della provincia di Ninive. Circondata da una fertile regione agricola, i cui principali prodotti sono i cereali, la frutta (agrumi) e il bestiame, nei suoi dintorni sono alcuni giacimenti petroliferi. Centro commerciale dell’alta Mesopotamia, favorito dalla ferrovia che collega Bassora e Baghdad con la rete ferroviaria turca, ha notevolmente sviluppato il settore industriale: conta una raffineria, cementifici, stabilimenti tessili e alimentari. Nei pressi sorgono le rovine dell’antica Ninive.
M. fu fondata dagli Arabi alla metà del 7° sec. e, sotto Marwān II, ultimo califfo omayyade (744-750), divenne la capitale della provincia di al-Giazīra. Passò sotto il dominio abbaside e nel 9° sec. sotto gli Hamdanidi prima e gli Uqailidi poi. Durante la dominazione dell’atābeg selgiuchide ‛Imād ad-Dīn Zīngī (12° sec.), conobbe un periodo di grande floridezza architettonica. Passata a Saladino e poi agli Īlkhān, in seguito fu sotto l’egemonia della dinastia mongola dei Gialairidi, poi di quella turkmena del Montone Nero e nel 16° sec. fu conquistata dai Safavidi. Nel 1638 M. cadde in potere dei Turchi ottomani, ai quali rimase fino al 1918, quando fu occupata dagli Inglesi. Disputata fra Turchia e Iraq, rimase a quest’ultimo per decisione della Società delle Nazioni (1925). Durante la seconda guerra del Golfo (2003-04) ha subito devastazioni e violenze sui civili.
M. era nota nel Medioevo per i suoi tessuti di cotone (mussole), e per la produzione di oggetti di bronzo incrostati d’oro e d’argento (12° e 13° sec.). Aveva 3 ‘moschee del venerdì’; della più antica, omayyade, sono abbastanza ben conservati il minareto e la biblioteca, trasformata ora nel santuario Shaikh ash-Shaṭṭ (12° sec.). Più importanti sono i resti della moschea di Mūr ad-dīn (Giāmi‛ al-Kabīr o an-Nūri; 12° sec.). Notevoli infine il santuario di Nabī Girgīs (12° sec.) e il mausoleo dell’imām Yāḥyā (1240). Sono anche da ricordare il mausoleo di ‛Awn ad-dīn e quello di Pangiāh ‛Alī. Della residenza del sultano (Qar Sarāy), del 13° sec., rimangono le rovine.
Caduta dal giugno 2014 sotto il controllo dell'organizzazione terrorista di matrice jihadista Is, la città è stata sottoposta a una sistematica devastazione del suo patrimonio culturale, che ha comportato tra l'altro la distruzione di numerosissime chiese, del mausoleo di ‛Awn ad-dīn, del Nabī Yūnis (il mausoleo del profeta Giona ubicato sul sito di un convento cristiano) e di un tratto murario del sito di Ninive, oltre che quella di rarissimi manoscritti e di più di 100.000 libri conservati nella Biblioteca; gravemente danneggiati anche reperti archeologici e numerose statue presenti nelle collezioni del Museo Ninive della città. Nell'ottobre 2016 è iniziata l'offensiva di militari iracheni e peshmerga curdi, sostenuti dalla coalizione anti-IS, per liberare M., la gran parte del cui settore occidentale nel marzo 2017 è tornata sotto il controllo delle forze governative; nel giugno dello stesso anno l'IS, accerchiato e con il solo controllo della città vecchia, ha distrutto la moschea di Mūr ad-dīn, luogo simbolo del Califfato, che pochi giorni dopo è stata riconquistata dall'esercito iracheno insieme a circa metà del settore medievale della città. Nel luglio, dopo nove mesi di scontri, M. è stata liberata, nonostante permangano al suo interno alcune sacche di resistenza.