MOSTAR (A. T., 77-78)
Capoluogo storico dell'Erzegovina, ora di circondario nel Banato del Litorale. È situata a circa 43° 20′ lat. N. e 17° 50′ long. E., ad altitudine di 59 m. s. m., in paesaggio carsico collinoso fra i dossi di Orlovac (473 m. s. m.) e Hum (431 m. s. m.) a O., di Vigled (761 m. s. m.) a E. Il clima vi è tipicamente continentale, con una media di quasi 28° in luglio e intorno allo 0° in gennaio. La città si estende lungo le due rive alte e abrupte della Narenta, congiunte da tre arditi ponti, a notevole distanza fra loro. I quartieri più antichi e più interessanti sono a SE., quelli moderni a O., ove pure si trova la stazione della ferrovia da Sarajevo a Gravosa. Centro religioso notevole, vi si levano moschee e chiese cattoliche e scismatiche antiche e artisticamente notevoli. Interessanti ancora il Bazar, il Ponte Vecchio (1566) con le sue porte turrite, i cimiteri e i tipici quartieri delle varie confessioni.
La popolazione al censimento del 1910 saliva a 21.123 individui, diminuita nel 1921 a 18.176 (20.292 nel 1931). Nel 1921 poco meno della metà degli abitanti erano musulmani (8009), i rimanenti scismatici (5102) e cattolici (4835) con 187 israeliti. Lingua materna veniva dichiarata il serbo per 17.361 individui.
Capoluogo di diocesi cattolica e scismatica e sede di un mufti musulmano, Mostar costituisce un discreto nodo stradale, confluendovi sulla direttrice del Narenta una via orientale (per Blagaj, Nevesinje, ecc.) e due minori vie occidentali, una da NO. che costeggia la non lontana conca e stagno di Mostar (Mostarsko blato) e una da SO. Nei dintorni prevale l'agricoltura (notevoli i vigneti) nelle conche e lungo la Narenta, la pastorizia in alto, il bosco è molto impoverito.
La popolazione del centro è attiva in commercio e commercianti mostarini si trovano sparsi non solo nell'Erzegovina, Bosnia e Montenegro, ma anche lungo tutta la costa dalmata.