MOSÉ di Corene
Autore armeno, noto specialmente per la sua Storia della Grande Armenia. In essa (3,61-68) egli dice di essere stato mandato da Sahak e Mesrop (sec. V) ad Alessandria e in Grecia per impratichirsi nella traduzione della Sacra Scrittura. Secondo la tradizione, al ritorno, sbattuto da una tempesta a Napoli, avrebbe visitato Roma, e, all'arrivo in patria, avrebbe trovati già morti i suoi protettori.
La storia, divisa in tre libri, va dalle origini alla morte di Mesrop,nel secondo anno di regno del sasanide Yezdegerd II (440), ed è dedicato a Sahak Bagratuni (morto nel 482), della cui casa cerca l'esaltazione. La prima parte (1, 9-2, 9) dice l'autore di avere derivata dal cronista siriaco Mar Abas Katina. La moderna critica, spesso estremista, ha dubitato della personalità sia di M. che di Mar Abas, e, vedendovi utilizzata una traduzione armena della Storia Ecclesiastica di Socrate, una Vita S. Silvestri Papae e la cronaca di Malala ha riportato la storia al sec. VIII e perfino al X. Oltre Mar Abas, sono fonti dell'opera Lerubnas, Olimpio, Bardesane, Ardite, Corobuto e Rastsuno.
Altri scritti sono attribuiti a M., ma con molte riserve. Così una Geografia, derivata dall'opera perduta di Pappo di Alessandria e risalente a Tolomeo, una Retorica, che conserva, tra l'altro, un frammento delle Peliadi di Euripide, una lettera a Sahak Ardsruni, un panegirico su S. Ripsime, un altro panegirico sulla Trasfigurazione, una storia del viaggio di S. Ripsime, inni dello Sarakan, e traduzioni da Eusebio e dallo Pseudo-Callistene.
Ediz.: Le opere, Venezia 1843-1865 (in arm.); La geografia, in una redazione più lunga (forse la originaria), Venezia 1881 e J. Marquart Erānšahr nach d. Geographie des Ps. Mos. Chor., Berlino 1901; La storia, in ediz. critica, Tiflis 1913, a cura di M. Sbeghian e S. Yarouthinian.
Traduz. della Storia: in latino, W. e G. Whiston, Londra 1736 (che contiene anche la redazione minore della Geografia); in italiano, Cappelletti, Venezia 1841, e quella riveduta da N. Tommaseo, Venezia 1850; in francese, V. Langlois, Collection des historiem de l'Arm., II, 53 segg.
Bibl.: A. v. Gutschmid, Über die Glaubwürdigkeit des Arm. Gesch. des M. v. Khor., in Kleine Schriften, III (1892), p. 282 segg., ritiene la storia del Corenese un ampliamento dei libri 1-2 di Fausto di Bisanzio, esguito nel secolo VIII; A. Carrière, Moïs. d. Khor. et les généalogies patriarcales, Parigi 1891; id., Nouvelles sources de Moïse d. Khor., Vienna 1893; id., La Légende d'Abgar dans l'hist. d'Arm. de Mois d. Khor., Parigi 1895; id., Les huits sanctuaires de l'Arm. payenne d'après Agathange et Moïs. d. Kohr., Parigi 1899; egli cominciò la critica al valore storico dell'opera di Mosè. Contro di lui F.C. Conybeare, The date of Mos. of Kh., in Byzant. Zeitschr., X (1901), p. 489 segg., restituì il Corenese al sec. V. Recentemente ripresero la questione F. Haase, in Oriens Christianus, n. s., IX (1920), p. 77 segg., che ne combattè l'autenticità; K. Mghaker, in Armenica, II (1927), p. 114 segg. che pensa al sec. IX; e N. Akinian, in Anahit, n. s., I (1920), p. 67 segg.,; in Handēs Amsōrya, XLIV (1930), p. 179 segg.; in Wiener Zeitschr. f. die Kunde des Morgenlandes, XXXVII (1930), p. 204 segg., che addirittura identifica Mosè con Leone Prete. - Sul valore della storia come fonte per le antichità armene vedi P. Vetter, Die nationalen Gesänge der alten Arm., in Theol. Quartalschr., LXXVI (1894), p. 47 segg. e G. Chalatianz, Armjanskij epos v istorij Arm. Mois. Chor., Mosca 1896, che sostiene che l'epopea in Mosè non si rifà a tradizione popolare, ma a elementi letterarî arricchiti dalle etimologie popolari toponomastiche. - Sullo studio delle fonti della storia oltre ai critici già citati v. Baumgartner, in Zeitschr. der Deutsch. Morgenländ. Gesellsch., XL (1886), p. 502 segg.; e H. Daghbaschian, Fausto di Bisanzio e il falsificatore della sua storia, Vienna 1898 (in armeno). - Sulla geografia e sulle sue relazioni con l'opera di Tolomeo, v. J. Fischer, Der saeculare Einfluss der Geographie des Ptolemaeus, Lipsia 1932, in Codices e Vaticanis selecti XIX, C. Ptolemaeus, 4; e H. v. Mžik, Neue Gesichtspunkte z. Würdigung d. Bedeutung d. "Geographie" d. Klaudios Ptolemaios f. d. Orientalistik (mit. d. einleitenden Abschnitten der "Weltschau" d. Ps. Mos. Xor. in deutscher Übersetzung), in Litterae Orientales, aprile 1933, fasc. 54, pp. 1-16. - Una bibliografia aggiornata, dopo la Bibliografia armena 1565-1883, dello Zohrabhian, Venezia 1883, s. v. Chorenagi, e dopo quella di K. Krumbacher, in Byzant. Literaturgesch., Monaco 1897, pp. 401, 406, si trova in O. Bardenhewer, Gesch. der altkirchl. Liter., V, Friburgo 1932, p. 189 segg., con le aggiunte fattevi nella recensione di J. Simon, in Biblica, XIV (1933), fasc. 2, p. 263.