ABERLE, Moritz von
Scrittore e teologo nato il 25 aprile 1819 a Rottum (presso Biberach in Svevia), morto il 3 novembre 1875. Fu ordinato prete il 29 agosto 1842, e due anni più tardi destinato all'insegnamento. Fu professore ordinario di teologia morale e di esegesi del Nuovo Testamento alla università di Tubinga dal 1850 fino alla sua morte. Dal 1851 collaborò attivamente alla rivista Theologische Quartalschrift di Tubinga e ad altre del genere. In morale, fu seguace e difensore di S. Alfonso de' Liguori.
Nella critica biblica, conservatore nel fondo, ma nei modi, tuttavia, nuovo e ardito, ebbe, intorno alle origini dei vangeli, alcune opinioni singolari, le quali, peraltro, non ressero alla critica; benché l'idea che i vangeli fossero scritti di carattere apologetico, rivolti ad appagare le esigenze spirituali del loro tempo, sia stata sostenuta anche di recente da qualche studioso razionalista. Le sue dottrine sono contenute in una "Introduzione" (Einleitung) al Nuovo Testamento, pubblicata dal suo successore, P. Schanz (Friburgo in Brisgovia 1877).
Bibl.: F. Himpel, in Wetzer-Welte, Kirchenlexikon, 2ª edizione, Friburgo in Br. 1882, I, col. 62 seg.; Lauchert, in Allgemeine Deutsche Biographie, XLV, Lipsia 1900, p. 682 segg.