STRACHWITZ, Moritz Karl Wilhelm Anton
Poeta, nato a Peterwitz presso Frankenstein (Slesia) il 13 marzo 1822, morto a Vienna l'11 dicembre 1847. Discendente da un'antica famiglia comitale, studiò legge prima a Breslavia e poi a Berlino, dove fu membro del circolo letterario del "Tunnel". Nel 1842 pubblicò la prima raccolta delle sue poesie, i Lieder eines Erwachenden.
Nel 1845 fu in Scandinavia, traendone l'ispirazione per il ciclo del Nordland, che fa parte dei Neue Gedichie (1847). Seguirono, postume (Gedichte, 1850) le terzine del ciclo Venedig, scritte dal poeta a Venezia durante l'ultima sua malattia (agosto-ottobre 1847).
Profondamente radicata nelle tradizioni della propria terra, espressione d'un'ardente giovinezza sdegnosa della mediocrità borghese del "biedermeier", come della demagogia egualitaria dei politicanti liberali, la poesia dello St., procedendo sulle orme di Eichendorff, Uhland, Platen, Anastasius Grün, ma soprattutto ispirandosi alla ballata scozzese (Percy), si va via via liberando dal suo tono declamatorio per farsi, specie nelle ballate (Das Herz von Douglas; Helges Treue), sempre più sincera ed essenziale.
Finalmente, nelle terzine veneziane, tutti gli elementi costitutivi della sua arte, la lontana eredità barocca che rivive in questo figlio della Slesia cattolica, il forte senso coloristico e impressionistico del paesaggio, il culto della grandezza eroica, si fondono in un unico quadro, in cui l'anima del morente poeta e l'anima di Venezia palpitano e tremano nella stessa angoscia dell'ora estrema.
Ediz.: Gedichte, a cura di K. Weinhold, con introduzione, 8ª ed. Breslavia 1891; Sämtliche Lieder und Balladen, a cura di H. M. Elster, Berlino 1912.
Bibl.: A. K. T. Tielo, Die Dichtung des Grafen M. v. St., Berlino 1902; id., in Euphorion, IX e X.