ROMBERG, Moritz Heinrich
Neurologo, nato a Meiningen l'11 novembre 1795, morto a Berlino il 16 giugno 1873. Laureatosi nel 1817 a Berlino, conseguì nel 1830 la libera docenza in patologia e terapia speciale medica; divenne professore ordinario nel 1845.
Oltre a scritti minori sul colera, che studiò essendo stato medico in un lazzaretto, lasciò classiche pubblicazioni sulla patologia del sistema nervoso. Al suo nome è legato il segno di R. (v. appresso); si chiama malattia di R. l'emiatrofia facciale; è indicato come segno di Romberg-Howship il dolore da compressione del nervo otturatorio nell'ernia otturatoria. Dei suoi scritti ricordiamo: Lehrbuch der Nenvenkrankheiten (Berlino 1840-1846); Klinische Ergebnisse (Berlino 1846), ecc.
Segno di Romberg. - Rivela la presenza di disturbi dell'equilibrio statico, e consiste nell'impossibilità di mantenere la posizione eretta a occhi chiusi, e con i piedi riuniti. È un segno di grande importanza clinica perché si riscontra frequentemente nei pazienti affetti da disturbi labirintici o cerebellarì, e nella tabe dorsale. Esistono tuttavia differenze nella manifestazione del fenomeno nelle diverse forme morbose. Nei tabici, il disturbo dell'equilibrio è costantemente aggravato dalla chiusura degli occhi: ammalati che riescono a mantenere la posizione eretta abbastanza bene a occhi aperti, o tutt'al più presentano oscillazioni più o meno ampie che cercano spontaneamente di correggere allontanando i piedi, e allargando cosi la base d'appoggio, cadono non appena chiudono gli occhi. Negli ammalati affetti da lesioni del labirinto, invece, il disturbo dell'equilibrio è poco aggravato dalla chiusura degli occhi, o non lo è affatto; talvolta, in questi casi, la posizione eretta è impossibile anche a occhi aperti, soprattutto nelle lesioni gravi del labirinto.
Nelle affezioni labirintiche o cerebellari, il fenomeno di Romberg è dovuto a un disturbo del senso di orientamento del corpo nello spazio, che ha il suo organo periferico nel labirinto; nei tabici, invece, si ritiene che il segno di Romberg sia dovuto al difetto della sensibilità profonda muscolare; infatti la chiusura degli occhi toglie l'unico controllo che l'ammalato possiede per mantenere l'equilibrio.