MORGANZIA (o Morgantina; XXIII, p. 849)
Con argomenti storici, topografici, archeologici e numismatici la Missione archeologica dell'università di Princeton ha potuto identificare la contrada Serra Orlando, presso Aidone (prov. di Enna) come M., la cui ubicazione era rimasta ignota. Gli scavi, iniziatisi nel 1955 e tutt'ora (1960) in corso, hanno portato in luce una parte considerevole dell'antica città. In località "Cittadella" sono state trovate le tracce di un primitivo villaggio preistorico con ceramica del cosiddetto tipo appenninico databile al 12° sec. a. C. Così la tradizione tramandataci da Strabone che collegava l'origine della città con la tribù italica dei Morgeti sembra confermata. Il villaggio morgetico fu preceduto da abitazioni più antiche, di cui rimangono poche tracce, e durò fino al 575 a. C. circa, quando fu distrutto. I distruttori furono dei coloni greci, i quali s'installarono sulla "Cittadella". Un piccolo complesso urbanistico, assai regolare, è stato ivi scoperto. Nel corso del 6° secolo la città fioriva e fu circondata da una cinta muraria, la quale però non valse a difenderla contro Ducezio nel 459 a. C. La distruzione fu quasi completa e la vita della città riprese soltanto nel 4° sec. a. C. In tale periodo il centro della città si spostò dalla Cittadella alla vicina località Serra Orlando. Sotto Timoleonte (340-330 a. C.) fu di nuovo fortificata da poderose mura e venti anni dopo, sotto Agatocle, l'urbanistica si sviluppò rapidamente.
Il centro civico e commerciale della città, la sua agorà, è stato rimesso quasi completamente alla luce: è suddiviso in una parte superiore di forma quadrata (130 × 130 m), e in una parte inferiore di forma poligonale. L'agorà superiore è limitata a nord da un muro perimetrale e un basso terrazzamento in forma di piazzetta. I lati est ed ovest consistono di lunghi portici (stoai), l'occidentale dei quali è provvisto di doppie tabernae; una gradinata parallela con la stoa orientale crea una terrazza di fronte ad essa. Il dislivello tra l'agorà superiore e quella inferiore è accentuato da uno scalone monumentale di pianta poligonale e costituito da quindici gradini. Tale gradinata serviva anche da luogo di riunione della pubblica assemblea, come è dimostrato dalla presenza di una piattaforma per l'oratore ai piedi dei gradini. In continuazione alla stoa orientale segue a sud il pritanèo ed ancora più a sud, verso la porta meridionale della città, un grande magazzino pubblico. Il complesso totale, che in varî punti rimase incompleto, si data dalla fine del 4° alla metà del 3° sec. a. C. In epoca romana gli edifizî ellenistici vennero modificati e nel centro dell'agorà superiore fu costruito un macello.
Case private a pianta di peristilio e provviste di mosaici pavimentali sorsero sulle colline ad est ed ovest dell'agorà durante il 3° e 2° sec. a. C. Tre necropoli databili dal 6° al 3° sec. a. C. sono state esplorate. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Rapporti preliminari sugli scavi apparsi sull'Amer. Journ. Archaeology, 1957, pp. 151-159; 1958, pp. 155-164; 1959, pp. 167-173; 1960, pp. 125-135. Riassunti storici ibid., 1958, pp. 79-90, in Κώκαλος, IV (1958), pp. 107-118 e in Rend. Accad. Lincei, cl. sc. mor., ser. VIII, vol. XIV (1959), pp. 39-48.