MORELIA (A. T., 148)
Città del Messico, capitale dello stato di Michoacán, situata a 1940 m. s. m., sull'orlo estremo meridionale dell'altipiano interno, a 19° 42′ N. e a 101° 10′ O. La citta è costruita su una collina rocciosa che domina la valle Guayángareo: ha il solito piano a reticolato e possiede numerosi edifici storici di notevole importanza. Conta 34.000 ab. (1930), in gran parte indiani e meticci: varie industrie vi sono rappresentate (cotonifici, lanifici, manifatture tabacchi, fabbriche di dolciumi, ecc.). La città è servita da un ramo della ferrovia nazionale messicana.
Storia. - Fondata col nome di Valladolid, il 18 maggio 1541, dal viceré Antonio di Mendoza, fu dapprima abitata da 60 famiglie spagnole, 9 frati francescani e un gran numero d'indiani trasferiti da Pátzcuaro; nel 1579 divenne sede vescovile del Michoacán, nel 1582 capoluogo della provincia e del collegio di S. Nicola, ora università, fondata dal vescovo Vasco di Quiroga. La costruzione della sua cattedrale, cominciata nel 1640, fu finita nel 1774, e l'acquedotto, che provvede d'acqua la città, fu costruito nel 1785 dal vescovo Antonio di San Miguel. Il tentativo non riuscito di indipendenza del 1809 ebbe origine a Valladolid, dove Hidalgo emanò nel 1810 il suo decreto d'abolizione della schiavitù. José Maria Morelos cercò senza riuscirvi d'impossessarsi della città nel 1813, e in questa città fu fucilato nel 1814 l'eroe dell'insurrezione, Mariano Matamoros. Nel 1821 la città aprì le porte all'esercito liberatore di Agostino Iturbide, e nel 1828 cambiò il nome di Valladolid in quello di Morelia in onore di J. M. Morelos (v.).