Mooc
s. m. inv. Acronimo dell’ingl. Massive open online courses, Corsi aperti online su larga scala.
• Nomadismo e virtualità non sembrano aver nuociuto all’apprendimento. Benvenuti nel fantastico mondo dei Mooc, i Massive open online courses, dove un prof da solo fronteggia a distanza eserciti sconfinati di studenti d’ogni nazionalità. Per alcuni pedagoghi questa evoluzione quantitativa è l’inizio della fine: si perde il rapporto individuale con l’insegnante e non c’è alcun contatto umano con gli altri allievi. Per altri, invece, è questa l’utopia realizzata dell’istruzione superiore finalmente democratica. (Riccardo Staglianò, Repubblica, 14 aprile 2013, p. 34) • Si chiama cyberstupidity e identifica un insieme di comportamenti scorretti e non conformi alla cittadinanza digitale, messi in atto quando non si rispetta la dignità altrui e si assumono comportamenti persecutori in rete. Su questo fenomeno rifletterà il nuovo Mooc (Massive open online course) «Spettro di comportamenti di cyberbulling», promosso dall’Università Cattolica di Milano, attraverso il Cremit (Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia). (Avvenire, 21 ottobre 2016, p. 11, Attualità) • il gruppo di esperti che si riunisce intorno all’associazione «Treellle» [...] ha disegnato un sistema universitario molto diverso dall’attuale. Meno burocrazia, più autonomia anche di spesa trasformando gli Atenei in Enti autonomi, una vera mobilità europea dei professori, quasi un Erasmus, nuove lauree brevi e professionalizzanti con la creazione delle «Scuole universitarie professionali», Mooc (corsi online) e digitale, rafforzamento della valutazione e dell’Anvur, Atenei con non più di 40 mila studenti perché siano palestre del sapere e non pollai. (Gianna Fregonara, Corriere della sera, 14 marzo 2017, p. 19, Cronache).