MONVEL, Jacques-Marie Boutet, detto
Attore e autore drammatico francese, nato a Lunéville il 25 marzo 1745, morto a Parigi il 13 gennaio 1812. Figlio di comici, esordì nel 1770 alla Comédie-française in Mérope, con successo modesto. Piccolo, magro, con voce debole, non rispondeva alla moda, allora imperante, della recitazione frenetica; ma sensibile e fine, si affermò ugualmente per la semplicità della sua dizione. Segnò i maggiori successi con l'Orphelin de la Chine, La veuve du Malabar, Mahomet, Les Horaces, ecc.; si alternava alla Comédie-française e alla Comédie italienne, con commedie e drammi sentimentali. Poi si recò in Svezia, dove fu nominato lettore del re. I prodromi della rivoluzione lo richiamarono a Parigi, dove partecipò al movimento come autore drammatico.
Il suo dramma, Les victimes cloîtrées (1791). fu considerato come uno dei più tipici lavori del teatro della rivoluzione, e venne adottato anche dalle compagnie italiane nel 1797; Chêne patriotique, Urgande et Martin (1791-92) riportarono grandi successi. Nel 1799 entrò nella Comédie ricostituita; si ritirò nel 1806, quando fu nominato professore al Conservatorio. Nel 1791 fu nominato membro dell'Institut. È padre delle due Mars: la "cadette", una gloria del teatro francese; l'ainée", buona attrice, che fu favorita da Napoleone.