HATERII, Monumento degli
È un complesso di rilievi, ritratti, iscrizioni e pezzi di decorazione architettonica trovati nel 1848 sulla via Casilina (Labicana), in località Centocelle.
Tutti i pezzi allora scavati, tranne pochi minori oggi perduti, sono ordinati nella Sala viii del Museo Lateranense, insieme ad altri di incerta provenienza (epigrali 10009; 10010; 10013: C. I. L., vi, 19155; 19150; 19154). Bisogna forse aggiungere al complesso i ritratti della Gliptoteca Ny Carlsberg (Poulsen, Catalogue, 647, 647 A, 667). Il rapidissimo scavo, non più ripreso nel successivo anno 1849 per i fatti della Repubblica Romana, è rimasto incompiuto.
Il complesso costituisce la decorazione di un unico monumento sepolcrale, che possiamo immaginare del tipo a due ambienti sovrapposti, trasformazione funeraria del tempio prostilo su alto podio: il sepolcro è appunto rappresentato sul rilievo dell'apoteosi, come tempio, nel suo archetipo concettuale.
Si nota infatti ripetutamente la tendenza dell'artista degli H. ad esprimere in rappresentazioni narrative e continue i valori del simbolismo religioso-funerario romano, non accontentandosi delle allusioni allegoriche, divenute cifre troppo generiche, ma risalendo agli elementi costitutivi del simbolo. Quattro rilievi compongono sotto questo aspetto un ciclo unitario, che va dalla glorificazione delle attività terrene del titolare del sepolcro, alla deificazione nell'apoteosi di un membro della sua famiglia, al parallelo istituito con vicende mitologiche. Di questi rilievi i primi due rientrano nel genere dei rilievi funerarî di arti e mestieri e rispondono al concetto stoico-romano di esaltare l'individuo attraverso il ricordo delle sue opere. Secondo i valori concettuali ed i temi di repertorio abituali a questa categoria di rilievi, dobbiamo pensare che il titolare del sepolcro abbia in qualche modo partecipato alla edificazione dei cinque monumenti, tutti di età domizianea, rappresentati sul primo dei rilievi; sono queste le sue opere terrene, movente della sua futura deificazione; si può proporre l'identificazione con il Q. Haterius Tychicus redemptor, cioè impresario di lavori, che appare in C. I. L., vi, 607.
Alla sua attività allude quindi la macchina elevatoria rappresentata nel rilievo dell'apoteosi. Accanto, ma connesso solo concettualmente con quella, è la rappresentazione del monumento sepolcrale; la forma esplicitamente ne rende il valore di templum, cui il morto presiede, ed il cui spazio, all'interno, corrisponde alle regioni infere: la porta laterale è insieme il reale ingresso alla camera sepolcrale e varco alle regioni d'Oltretomba, secondo il convenzionale significato della porta semiaperta con una figura che vi si affaccia; allusiva alla apoteosi, che inizia col transito mortale, è la figura di Ercole. Corrispondenza con elementi reali del sepolcro romano hanno il rilievo con tre busti-ritratto di bimbi, sul fianco della cella, ed il frontone (v. Goethert, in Röm. Mitt., lv, 1940, p. 234) in cui una donna trattiene il velo sul capo durante il volo apoteotico, indicato anche dalle sottostanti aquile librantisi nel cielo, che è significato dal triangolo frontonale (P. Hommel, in Istanbuler Mitt., vii, 1956, p. 11 ss.). Ancora un volo di aquile sopporta la scena più in alto, in cui la defunta appare ormai eroizzata, rappresentata in posa conviviale come vivente, fra le beatitudini d'Oltretomba (giochi dei bambini). Accanto lo stesso personaggio appare come idolo in un sacello-larario, sede del suo culto nella religione familiare.
Il terzo rilievo riproduce la cerimonia della vestizione, la collocatio del morto, ed il compianto rituale, che avvengono nell'atrio della casa: i personaggi vengono però raffigurati esternamente all'edificio, che passa sullo sfondo, con procedimento prolettico. L'estremo atto della cerimonia funebre, la cremazione, è indicato nel rilievo precedente: i due personaggi issati in cima alla macchina elevatrice stanno liberando l'aquila, il cui volo simbolizza la liberazione dell'anima dal corpo e l'inizio del viaggio apoteotico; ovunque sono simboli degli spazî e dei cicli celesti. Infine il quarto rilievo rappresenta un ratto divino, istituendo un chiaro parallelo col mondo mitico per i concetti espressi precedentemente.
Ancora, si notano nel complesso due ritratti entro edicole-larario; un architrave con busti di Mercurio, Cerere, Proserpina e Plutone, cui sono assimilati i μεγάλοι ϑεοί di Samotracia; un'urna sepolcrale con vivace scena marina, ricollegabile alla serie delle rappresentazioni di vita sull'acqua; un pilastrino ed uno stipite con scene di vendemmia; il noto ‛‛pilastro delle rose,,. Quest'ultimo, per il rilievo lievemente modulato e sensibile alle più sottili variazioni tonali della luce, fu uno dei capisaldi del Wickhoff per la sua tesi della originalità romana nel rendimento illusionistico dello spazio.
Mentre da una parte i rilievi degli H. sono fra le più limpide creazioni dell'illusionismo flavio, dall'altra, e senza contraddizione stilistica, partecipano del repertorio, della caratteristica occasionalità e concettualità, delle convenzioni rappresentative della corrente d'arte popolare romana. Si può scorgere nella rappresentazione minuta ed animata, nella decisa subordinazione della figura all'ambiente, nella accesa sensibilità luministica, la derivazione dai quadretti pittorici di gusto ellenistico, con vedute marine, scene grottesche o nilotiche, testimoniate a Stabia e a Pompei fin dalla età neroniana. Di questi quadretti compendiari si conoscono traduzioni plastiche in altri rilievi votivi o sepolcrali di ambiente popolare; il repertorio di genere lascia il posto ad uno più realistico ed occasionale.
La datazione è indicata da elementi esterni: la edificazione in età domizianea dei monumenti rappresentati nel rilievo dei cinque edifici obbliga a non allontanarsi troppo da questo terminus post quem; i busti-ritratto sono di un taglio che ci è per la prima volta documentato nel ‛‛busto del decennale,, di Traiano, databile non più tardi del 108. Inoltre i pezzi architettonici sono inquadrabili in un momento evoluto dello stile di decorazione architettonica fiavia. Al primo decennio del II sec. d. C. dovrebbe quindi risalire l'esecuzione dei rilievi.
Il complesso, fra i più ricchi dell'arte romana dopo i monumenti ufficiali, rivela una stretta omogeneità di concezione; la realizzazione appartiene, tranne che per i pezzi minori, ad una sola mano, libera e sicura nella invenzione evidentemente spontanea, tanto da ignorare spesso i procedimenti tecnici tradizionali per procedere a rapide sfaccettature del marmo, da cui nasce il valore luministico dei rilievi, con tecnica quasi da intagliatore. I momenti artisticamente migliori si riconoscono nel pilastro delle rose e nell'inedito pilastrino della vendemmia; il vieto tema decorativo diviene una vera scena di paesaggio: l'atmosfera è resa nelle più sottili sfumature di luce, la morbidezza dei fiori, il rigoglio del fogliame, l'affollarsi degli uccelli in volo sono resi, fuori di ogni tradizione di naturalismo accademico, con un accostamento personale e immediato al tema lirico del soggetto.
Bibl.: Per la esegesi dei rilievi figurati: H. Braun, in Bull. Inst., 1848, p. 97 ss.; C. Cavedoni, in Bull. Inst., 1850, p. 159 ss.; R. Garrucci, Monumenti del Mus. Lateranense, Roma 1861; O. Benndorf-R. Schöne, Antike Bildwerke des Lat. Mus., Lipsia 1867; S. Ferri, in Rend. Acc. Linc., n. s., IV, 1949, p. 61 ss. Per il rilievo con rapprsentazione di monumenti: F. Castagnoli, in Bull. Com., LXIX, 1941-42, p. 59 ss.; G. Rodenwaldt, in Arch. Anz., LVI, 1941, col. 766 ss.; G. Lugli, Monumenti minori del foro Romano, Roma 1947, Cap. XI. Per i ritratti: Crowfoot, in Journ. Hell. St., 1900, p. 63; W. Poulsen, Catalogue Ny Carlsberg Glyptothek, Copenaghen 1951; A. Giuliano, Catalogo dei ritratti del Mus. Lat., Città del Vaticano 1957, nn. 51-52; per i pezzi di decorazione architettonica: H. v. Blanckenhagen, Flavische Architektur u. ihre Dekoration, Berlino 1940. Trattazione stilistica e cronologica: F. Wickhoff, Arte romana (trad. a cura di C. Anti), Padova 1947, p. 74 ss.; G. Rodenwaldt, in Jahrbuch, LV, 1940, p. 12 ss.