Monty Python's The Meaning of Life
(GB 1983, Monty Python ‒ Il senso della vita, 1983, colore, 107m); regia: Terry Jones, (per il prologo The Very Big Corporation of America e le sequenze animate) Terry Gilliam; produzione: John Goldstone per Celadine/The Monty Python Partnership; sceneggiatura: Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin; fotografia: Peter Hannan; montaggio: Julian Doyle; scenografia: Harry Lange; costumi: Jim Acheson; coreografie: Arlene Phillips; musica: John Du Prez, Eric Idle, John Cleese, Graham Chapman, André Jacquemin, Dave Howman, Michael Palin, Terry Jones.
Dopo il prologo The Very Big Corporation of America, nel quale i vecchi impiegati di una compagnia finanziaria di Londra salpano con il loro edificio per andare all'arrembaggio di una compagnia di Wall Street, cominciano gli episodi che spaziano attraverso le fasi successive dell'esperienza umana. La nascita comprende un parto in ospedale e la storia di una famiglia cattolica che, al licenziamento del padre, decide di vendere per esperimenti i numerosi figli che non può più mantenere. Crescita ed educazione mostra scene scolastiche e sportive. La guerra passa dalla vita in trincea, all'addestramento, alla guerra zulu. Il centro del film è composto dal quiz 'Trovate il pesce' e da un dialogo tra i pesci nell'acquario di un ristorante. L'età media illustra una conversazione filosofica 'guidata' al ristorante. I trapianti di organi vivi, con la storia del donatore di fegato operato sul tavolo da cucina e un ritorno della Very Big Corporation of America. Gli anni autunnali, dove nel ristorante dei pesci arriva un cliente enorme e ingordo, Mr. Creosote, che tra una vomitata e l'altra fa un pasto pantagruelico alla fine del quale esplode. La morte, che comprende la filosofia di Maria, la donna delle pulizie, e di Gaston, il cameriere, e la storia del Triste Mietitore che va a prelevare tre coppie, morte avvelenate per il botulino durante una cena. La vita dopo la morte in cui le tre coppie arrivano in paradiso, dove tutti partecipano al numero musicale Christmas in Heaven; poi una commentatrice televisiva annuncia la fine del film.
Monty Python's The Meaning of Life è il lungometraggio più famoso di uno dei gruppi comici più inventivi e trascinanti degli ultimi trent'anni, appunto i Monty Python, che si erano formati nel 1969 e il 5 ottobre dello stesso anno avevano esordito alla televisione britannica (BBC 1) con un late-night show di mezz'ora intitolato Monty Python's Flying Circus. Il programma sconvolse i canoni della comicità e, in generale, della comunicazione televisiva con una forza almeno pari a quella dello statunitense Saturday Night Live. I Monty Python sono sei: i cinque inglesi Terry Jones, Michael Palin, John Cleese, Graham Chapman ed Eric Idle, che vengono dall'attività teatrale di Oxford e Cambridge e dal teatro off, e l'americano Terry Gilliam, un disegnatore che si era trasferito a Londra nel 1967. Soli, nei trenta minuti della trasmissione, impersonavano un universo vastissimo, mettendo alla berlina miti culturali e stili di vita e stravolgendo i modelli televisivi; la serata televisiva classica era l'oggetto principale della loro satira, una struttura ripescata nel 1983 proprio per Monty Python's The Meaning of Life, con tanto di compita annunciatrice (Michael Palin, en travesti) che, insieme ai pesci nella vasca (tanti John Cleese), si preoccupa di collegare i vari episodi del film. Nonostante fosse soggetto alle pesanti variazioni di orario di una programmazione domenicale accentrata sullo sport in diretta, il Flying Circus, in tredici puntate, passò da uno a tre milioni di spettatori, e indusse la BBC a commissionare immediatamente una seconda serie, che andò in onda nell'autunno del 1970, seguita da una terza, nel 1972, per un totale di 45 puntate che divennero un vero e proprio cult televisivo, prima solo britannico e nel 1974, quando la serie venne venduta alla televisione americana, internazionale.
Nel frattempo, i Monty Python cominciavano a dedicarsi, insieme o individualmente, anche al cinema, e nel 1974 realizzarono il loro primo lungometraggio, la parodia cavalleresca Monty Python and the Holy Grail (Monty Python) diretta da Terry Jones e Terry Gilliam. The Meaning of Life è il loro ultimo film insieme (il gruppo si sciolse nel 1984, anche se continuarono le collaborazioni tra i diversi componenti) e rappresenta non solo la loro produzione più costosa, ma anche una sorta di sintesi del loro universo immaginario, narrativo e satirico. Dalla nascita alla morte (rispettivamente, una parodia della falsa efficienza ospedaliera e uno spettacolone stile Las Vegas), dalla società industriale dei primi del secolo scorso con i suoi stridenti contrasti etici, sociali e religiosi (le due coppie, una cattolica afflitta dalla miseria e da troppi figli, e una protestante, sterile e perbenista, con i loro opposti, assurdi cinismi, danno vita all'episodio più bello) ai trionfalismi stupidi dell'Impero, dall'autocompiaciuta mezza età borghese a quella volgare proletaria, senza pietà per nessuno, il senso della vita per i Python è quello dei pesci parlanti che nella vasca di un ristorante aspettano di finire nella frittura mista di qualche cliente, magari di Mr. Creosote, un Terry Jones mostruosamente grasso, ingordo e insolente, capace di mangiare fino a esplodere in un'orribile deflagrazione di vomito ed escrementi.
Come avevano fatto con la televisione, i Monty Python destrutturano la successione cinematografica in un puro piacere del caos: al di là della divisione in episodi, i tempi e i raccordi del racconto, le abitudini dello spettatore, gli stessi 'generi' ai quali di volta in volta si ispirano (dal musical dickensiano alla Oliver! a Woody Allen, dal cinema esotico-avventuroso a Blake Edwards), tutti vengono derisi e smembrati dall'entrata improvvisa del coro, della risata, del paradosso, dell'elemento estraneo, secondo quella logica dell'assurdo che, anche sul piano propriamente compositivo, è la loro arma migliore. La comicità del film si costruisce anche sull'accumulo dei riferimenti: Lewis Carroll, Geoffrey Chaucer e Jonathan Swift, il nonsense e la parodia dei generi, l'aggressività corporale della tradizione popolare britannica e la provocazione surreale si impastano in una successione che riesce a popolarizzare l'alto e a nobilitare il basso. Imprevedibilmente, Monty Python's The Meaning of Life vinse il Premio della giuria al Festival di Cannes del 1983, il che costrinse ad occuparsi dei Monty Python anche la stampa cinematografica italiana, per la quale il gruppo era quasi ignoto (il loro secondo film, Monty Python's Life of Brian ‒ Brian di Nazareth, 1979, è stato di-stribuito in Italia solo nel 1991): ma nel nostro paese il loro umorismo è rimasto misconosciuto.
Interpreti: Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin (ciascuno in molti ruoli diversi), Carol Cleveland, Simon Jones, Patricia Quinn, Judy Loe, Andrew MacLachlan, Mark Holmes, Valerie Whittington, Jennifer Franks, Imogen Bickford-Smith.
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