MONTRÈSOR, Claude de Bourdeille, conte di
Nacque nel 1606, da nobile famiglia. Amico di Gastone duca d'Orléans, che lo nominò gran cacciatore, dopo la morte di Puylaurent (1635), fu arbitro della volontà del duca, dal quale riuscì ad allontanare coloro che erano sospetti di amicizia col Richelieu. Avversario implacabile del cardinale, concepì il disegno di sopprimerlo; fallito il disegno e scopertasi anche la trama dei principi, Gastone si pacificò col Richelieu. Il M. si ritirò nella sua terra, dove rimase sei anni. Prese parte alla congiura ordita dal Cinq-Mars, dal duca di Bouillon e da Gastone. Abbandonato da quest'ultimo ancora una volta, riparò in Olanda. Tornato in Francia, disgustato del favore che aveva trovato presso Gastone l'abate de La Rivière, vendette la sua carica di gran cacciatore. Denunziato dall'abate al Mazzarino per un paio di lettere insignificanti che aveva scambiate con la duchessa di Chevreuse, fu imprigionato per quattordici mesi nella Bastiglia. Il Mazzarino gli ridonò la libertà, sperando di farsene un amico; ma il M., che lo disprezzava, si cacciò nella fronda, anche perché agognava la restaurazione dei privilegi della nobiltà. Riconciliatosi con la corte nel 1653, riottenne il godimento di alcuni benefici, fra cui l'abbazia di Brantôme. Morì nel 1663.
M. scrisse dei Mémoires (ed. 1663, 1664, 1665, 1667, 1723; più moderne, in Petitot, Collection de mémoires relatifs à l'histoire de France, serie 2ª, LIV, e in Michaud e Ponjoulat, Nouvelle collection de mémoires pour servir à l'histoire de France, serie 3ª, III), che abbracciano gli eventï dal 1632 al 1649 e che sono di grande interesse, per la precisa e minuta conoscenza che il M. vi dimostra degl'intrighi di corte e delle congiure contro il Richelieu.
Bibl.: L. André, Les sources de l'histoire de France, XVIIe siècle, II, Parigi 1913, pp. 56-57.