MONTIERI (A. T., 24-25-26 bis)
Paese e comune della Maremma Toscana (provincia di Grosseto), posto al piede delle pendici orientali del monte omonimo (Poggio di Montieri, 1051 m. s. m.) a 750 m. s. m., a 3 km. dalla riva sinistra del fiume Merse. Il paese conta 1400 abitanti, mentre il vasto comune (107,89 kmq.) ne annovera 4884 (1931). Nel territorio di Montieri sono compresi gli abitati minori di Boccheggiano con le miniere di pirite, di Travale con soffioni boraciferi e di Gerfalco a ridosso delle Cornate (1059 m.), la cima più elevata della Catena Metallifera.
Storia. - Fu un antichissimo castello, assai noto nel Medioevo per le sue ricchissime miniere d'argento e di rame, che si ritiene fossero state coltivate anche dagli Etruschi (onde il nome Mons Aeris poi divenuto quello attuale), e che, abbandonate forse per qualche secolo durante la decadenza di Roma, rifiorirono e furono attivissime tra i secoli IX e XIV, durante i quali fornirono ragione di aspra contesa tra il vescovo di Volterra, che ne era stato investito da Alberto marchese di Toscana nell'896, e il comune di Siena, che ne poté prendere saldo possesso nel 1137, acquistandone una parte da Adimaro vescovo di Volterra. Dal momento in cui Siena poté porvi piede, dopo alterna vicenda di aspre lotte secolari, finì per sovrapporsi a Volterra e nel 1326 ricevette in piena soggezione il castello, che già dal secolo XIII era stato per vario tempo sede della zecca volterrana. Siena lo fortificò e lo cinse di mura nel 1371, quando già le cave d'argento erano prossime a esaurirsi. Caduta la repubblica senese, Montieri fu dal granduca di Toscana eretto in marchesato nel 1608 e fino al 1749, quando fu incorporato nella provincia superiore senese; finché nel 1837 passò a fare parte della provincia di Grosseto.
Bibl.: G. Volpe, Montieri, costituzione politica, struttura sociale, attività economica d'una terra mineraria toscana del sec. XIII, in Maremma (1924).