DRAGHI, Monti dei (Drakensbergen; A. T., 118-119 e 120)
La maggior parte dell'Africa meridionale è costituita da un altipiano, limitato verso il mare dalla cosiddetta Grande Scarpata, che corre più o meno parallela alla costa per circa 2250 km., attraverso l'Unione Sud-Africana. Per oltre 1900 km. se ne conosce la struttura e se ne è potuto dedurre che la scarpata è dovuta a un processo di denudazione. Prende denominazioni diverse secondo i luoghi: il termine Monti dei Draghi si adopera per la parte che si stende al sud della valle del Limpopo fino alla zona meridionale del Basutoland. Nel Transvaal i Monti dei Draghi sono formati al nord e al sud di granito, mentre la parte centrale è composta di dolomie e di quarziti, che poggiano sul granito: in questa parte la scarpata si alza ripidamente per lo spessore delle quarziti (Mauch-Berg, a E. di Lydenburg, 2659 m.; Iron Crown, sopra Haenertsburg, 2122 m.). A mano a mano che la scarpata si prolunga nel Natal, si trovano rocce stratificate del Karru che posano sul granito. Verso il sud appaiono sempre più alti i giacimenti del Karru e scompaiono un po' alla volta le altre rocce. La scarpata arriva al più grande sviluppo dove forma il confine fra il Basutoland e il Natal. Il nome di Monti dei Draghi è adoperato spesso nell'uso comune per questa parte sola della scarpata, che gl'indigeni chiamano anche Kahlamba, cioè "precipitati giú" Qui la catena è formata dalla serie più elevata del Karru; la parte superiore (1220 m. circa) consiste di lave basiche e riolitiche; immediatamente sotto si trova uno speciale arenaria, un antico loess il quale forma contrafforti prominenti dovunque la roccia sporge dalle falde della montagna. Le rocce sporgenti formarono così dei ripari, i quali servirono spesso agl'indigeni (Boscimani), che li ornavano di pitture. Le cime più elevate del Kahlamba sono il Cathkin Peak, il Giant's Castle e il Mont aux Sources: quest'ultimo coi suoi 3280 m. è la cima più alta dell'Africa a sud dello Zambesi. Il paesaggio intorno al Kahlamba è di straordinaria e selvaggia bellezza: la scarpata è rotta da larghi precipizî, dominati da creste dentate e spaccate; dalla catena principale si distaccano molte catene secondarie, che racchiudono vallate profonde e pittoresche. La regione attrae perciò molti turisti.
Per un tratto i Monti dei Draghi costituiscono lo spartiacque fra l'Atlantico e l'Oceano Indiano. Il drenaggio del Transvaal settentrionale si effettua attraverso la scarpata, per mezzo del Limpopo e dell'Olifants River.
I Monti dei Draghi formano un impedimento per le comunicazioni. Sono però traversati dalla ferrovia Lorenzo Marques-Johannesburg, che sale a 1971 m., e dalle linee Ladysmith-Johannesburg e Ladysmith-Bloemfontein, che salgono rispettivamente a Volksrust a 1628 m. e a Van Reenen a 1656 m. Al versante del Basutoland conducono soltanto alcune ripidissime strade mulattiere, con l'unica eccezione di una cattiva carrozzabile che conduce da Matatiele fino a Qacha's Nek.
Bibl.: A. W. Rogers, Physical features of South Africa, un capitolo di A guide to Botanical Survey Work, Pretoria 1922; id., Geoology and Geography of South Africa, un capitolo del volume Africa del Oxford survey of the British Empire; A. W. Rogers, The origin of the great escarpement, in Proceedings of the Geological society of South Africa, 1920; A. L. Hall, The Transvaal Drakensberg, in The South Africa geographical Journal, dic. 1925.