Monti-boy
(Monti-Boy, Monti boy), loc. s.le m. (iron.) Giovane sostenitore di Mario Monti e del movimento politico Scelta civica da lui fondato.
• Schneider ha ottenuto il risarcimento cinque anni dopo che la Corte di giustizia nel 2002 aveva sancito errori di analisi e di procedura dei Monti-Boys nel caso Legrand e li aveva costretti a rivedere la decisione. (Luca Iezzi, Repubblica, 13 luglio 2007, p. 40, Economia) • Tra i veleni, gira questo: che [Stefano] Fassina e altri «giovani turchi», dirigenti non parlamentari, puntino a ritornare in Parlamento garantiti dalla legge attuale. Che una parte del Pd, incoraggiata dai buoni sondaggi, abbia fretta di passare all’incasso senza pensare al Paese. «A differenza di quei Monti boys che si sono messi al caldo delle liste bloccate nel 2008 ‒ ribatte [Matteo] Orfini ‒ io non l’ho voluto fare». (Annalisa Cuzzocrea, Repubblica, 5 giugno 2012, p. 12, Politica) • [tit.] I «Monti-boys» sorridono / Ma restano i problemi [testo] […] l’obiettivo principale resta la vittoria. E oggi lo schieramento montiano non sembra nelle condizioni di poterla centrare. Così non stupisce che, accanto all’entusiasmo per «un’agenda» già ampiamente condivisa e alla disponibilità ribadita a lavorare al fianco del Professore, i Monti-boys mostrino ancora qualche perplessità riguardo al futuro. (Nic[ola] Imb[erti], Tempo, 24 dicembre 2012, p. 4, Primo Piano).
- Composto dal nome proprio (Mario) Monti e dal s. ingl. boy.