Uomo di stato bavarese (Monaco 1759 - ivi 1838), di origine savoiarda; fu al servizio di Carlo II Augusto di Palatinato-Zweibrücken e poi segretario del fratello di questo, Massimiliano IV Giuseppe il quale, divenuto elettore di Baviera (1799), gli affidò la carica di primo ministro; come tale M. attuò una serie di riforme abolendo le ultime tracce della costituzione e dei privilegi feudali, istituendo l'eguaglianza fiscale e introducendo un'amministrazione centralizzata dei territorî annessi (a partire dal 1803). Nella politica ecclesiastica fece valere la sovranità statale, assicurando la libertà religiosa e provvedendo alla secolarizzazione dei conventi e delle fondazioni religiose. La sua politica estera, basata su un atteggiamento indipendente dall'Austria e sull'amicizia francese, fece della Baviera, largamente ampliata, uno stato sovrano d'importanza europea, ottenendo anche, da Napoleone, l'erezione a regno (1805). M. si oppose quindi, dopo il 1813, alle tendenze unitarie e liberali costituzionali. Fu costretto a dare le dimissioni (1817) dal principe ereditario Luigi, interprete dell'avversione del movimento tedesco nazionale al suo particolarismo bavarese.