MONTFORT, Simon de, conte di Leicester
Figlio di Simone IV, conte di Montfort, nacque verso il 1200; ancora giovane, essendo caduto in disgrazia della reggente di Francia Bianca di Castiglia, andò a offrire i suoi servigi a Enrico III, re d'Inghilterra, che lo accolse con favore, gli affidò delicati incarichi e gli riconfermò il titolo comitale di Leicester. La sua condizione a corte fu compromessa alcuni anni dopo dal suo matrimonio clandestino con Eleonora, sorella del re, contessa di Pembroke; il re ne fu irritato, ma alla fine consenti a legittimare le nozze. Poco tempo dopo, denunciato al re d'avere fatto loschi guadagni e compromesso in qualche modo l'onore della corona, dovette esulare con la consorte in Francia (1239). Nuovamente perdonato, poté rientrare a corte; prima però accompagnò in Palestina Riccardo di Cornovaglia (1240); l'anno appresso fu con Enrico III all'impresa del Poitou; governatore regio in Guascogna (1249-1252), tenne sotto rigida sferza i ribelli alla corona inglese e si attirò odî profondi; tanto che dovette essere richiamato e messo da parte; allora rientrò in Francia, dove Luigi IX il Santo gli offerse il titolo di contestabile del regno; ma non appena seppe il re Enrico III ancora disposto a favorirlo (1253) ritornò alla corte inglese. Fu incline alla limitazione dei poteri di questa per la salvezza della libertà riconosciuta alla nazione dalla Magna Charta, ma in pari tempo per impedire le esorbitanze dei baroni. Si rese così inviso alla corte e dovette ritirarsi in Francia; andò tuttavia ancora una volta di là della Manica (1263). La lotta fu ripresa anche l'anno appresso: il re e il figlio, di nuovo vinti, furono fatti prigionieri a Lewy nel Sussex. Simone fu allora l'arbitro della politica interna; sennonché i baroni, la cui causa egli aveva abbracciata, lo avversarono e presero le parti di Edoardo fuggito di prigione. Il conte di Leicester nella ripresa della lotta ebbe la peggio, anzi nella battaglia di Evesham (4 agosto 1265) perdette la vita e con lui due suoi figli; gli altri due cercarono rifugio presso Carlo d'Angiò.
Il suo nome fu negli anni seguenti celebrato come quello di un difensore della libertà inglese.
Bibl.: F. Jacob, Studies in the Period of Baronial Reform and Rebellion (1258-1268), in The Cambridge Medieval History, VI, Cambridge 1929, p. 263 segg.; Ch. Bémont, S. de M. Earl of Leicester, trad. dal francese di E. F. Jacob, Oxford 1930.