Montenegro
Montenégro. – Nel giugno 2006 l’indipendenza del M. metteva fine all’Unione statale di Serbia e M.: la popolazione montenegrina chiamata a pronunciarsi nel referendum del 21 maggio 2006, con il 55% dei voti a favore si dichiarava per l’indipendenza che veniva sancita ufficialmente il 3 giugno. Alla fine dello stesso mese il M. otteneva ampio riconoscimento internazionale e diveniva membro delle Nazioni Unite (28 giugno). Le prime elezioni legislative, nel mese di settembre, facevano registrare il successo della Coalizione per un M. europeo (41 seggi) dominata dal Partito democratico dei socialisti (DPS), in origine ramo montenegrino dei comunisti iugoslavi. Un nuovo raggruppamento di partiti filo-serbi, la Lista serba, conquistava 12 seggi, mentre appena 11 seggi venivano attribuiti a una coalizione che vedeva schierato tra gli altri il Partito socialista del popolo. Nell’ottobre 2007, dopo la ratifica e la promulgazione della nuova Costituzione, prerequisito indispensabile per i negoziati con l’Unione Europea, il M. siglava l’Accordo di stabilizzazione e associazione, primo passo importante per favorire il processo di integrazione del M. nell’UE. Nell’aprile 2008 il presidente in carica Filip Vujanović, eletto quando il M. era ancora unito alla Serbia, veniva riconfermato alla presidenza aggiudicandosi il 51,8% dei voti, distanziando significativamente il candidato della Lista serba, A. Mandić (19,5%). Primo ministro veniva nominato Milo Djukanović, leader del DPS, da oltre due decenni ai vertici della vita politica montenegrina; dimessosi nel dicembre 2010, Djukanović ha ottenuto un nuovo successo elettorale con la sua coalizione nell’ottobre del 2012. Nel giugno 2012, visto il parere favorevole di Bruxelles, iniziavano i negoziati di adesione all’UE e il M. veniva invitato a legiferare norme più adeguate per contrastare la corruzione e la criminalità organizzata.