MONTEFALCO (A. T., 24-25-26 bis)
Cittadina dell'Umbria, in provincia di Perugia, da cui dista 47 km., situata in magnifica posizione, a 473 m. s. m. su un colle formato da sabbie e argille del Pliocene lacustre e dominante da un'altezza relativa di circa 260 m. la parte centrale (pianure del Topino, del Teverone e del Clitunno) della cosiddetta Valle Umbra. La bellezza e l'ampiezza del panorama che può osservarsi da Montefalco hanno fatto chiamare la città "ringhiera dell'Umbria". Montefalco ha 2127 ab. (1931); è cinta di mura del sec. XIV, in cui si aprono alcune porte turrite, e, come la maggior parte dei più antichi centri umbri, ha vie strette, tortuose, spesso in pendio, assai suggestive. Varie linee automobilistiche collegano Montefalco a Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Giano e Spoleto. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Foligno (km. 13).
Il territorio comunale di Montefalco comprende un lembo di pianura, ma nella maggior parte è collinoso; ha 69,32 kmq. di superficie, compresa tra le quote estreme di 208 e 473 m. e occupata in assoluta prevalenza (87%) da seminativi, per lo più arborati; notevole estensione hanno gli uliveti. Grano, granoturco, olio d'ulivo e vino sono i prodotti principali. Il 41% della popolazione del comune, che aveva 6667 ab. nel 1921 e 7590 nel 1931, vive in case sparse, e il resto nel centro capoluogo e in 14 villaggi che gli fanno corona.
Monumenti. - Montefalco ha numerose chiese riccamente decorate di affreschi. Nella chiesa di S. Agostino, costruita nel 1275 e ampliata nel 1327, restano numerosi anonimi affreschi di scuola umbra, umbro-toscana, senese, folignate, tra cui una Madonna di F. Melanzio. La chiesa di S. Illuminata fu in buona parte affrescata dal Melanzio che vi dipinse la lunetta (1500) e, nell'interno, tre nicchie (1507, 1508, 1515) e, a destra del presbiterio, Cristo nel sarcofago tra Maria e Maddalena (1509). Gli affreschi di un'altra nicchia sono dovuti a Bernardino Mezzastris (1507). La chiesa di S. Fortunato, rifatta nel 1446 e rimaneggiata nel sec. XVIII, ha nella lunetta della porta e nell'interno squisiti affreschi del periodo giovanile di Benozzo Gozzoli. La cappella di S. Francesco o delle Rose a sinistra del portico trecentesco è tutta affrescata da Tiberio d'Assisi (1512). La chiesa di S. Francesco (sec. XIV), con una navata centrale e tre absidi e, a destra, una navata minore, è stata trasformata in museo. Il suo ornamento maggiore è costituito dagli affreschi che Benozzo Gozzoli dipinse per incarico di fra Iacopo da Montefalco nel 1452 nell'abside mediana, rappresentanti storie di S. Francesco, meravigliosamente conservati. Le numerose altre pitture che adornano la chiesa e che dànno un quadro compiuto dello sviluppo della pittura umbra nei secoli XIV e XV, comprendono opere di P. A. Mezzastris, del Melanzio, di Benozzo Gozzoli, di Lattanzio di Niccolò da Foligno, di Tiberio d'Assisi, del Perugino (Presepio, datato 1515, in collaborazione con scolari). Notevoli anche gli affreschi trecenteschi delle absidi ai lati di quella mediana. Tra le altre chiese di Montefalco meritano d'essere ricordate la chiesa di S. Chiara (fine secolo XIII-principio secolo XIV) con la cappella di S. Croce decorata di affreschi del 1333 di scuola umbro-senese (Crocefissione, storie della vita di S. Chiara e altri); l'ex chiesa di S. Filippo (ora teatro) e la chiesa di S. Maria di Piazza o del Popolo con affreschi del Melanzio (datati 1471 e 1490); la chiesa di S. Bartolomeo alla porta omonima (1244), dei secoli XI-XII. Fra gli edifici civili ricordiamo il palazzo comunale, del 1270, poi rimaneggiato, con un portico del sec. XV. (V. tavv. CXLIII e CXLIV).
Storia. - Nel Medioevo, col nome di Coccorone o Corcorone, Montefalco appartenne al ducato di Spoleto: ebbe il nome attuale verso la metà del sec. XIII; fu distrutta dalle milizie di Federico II nel 1249. Dominata nel sec. XV dai Trinci di Foligno, ritornò poi alla signoria diretta della Chiesa.
Bibl.: Montefalco, Foligno 1908 (scritti di varî autori); L. Fiocca, Gli affreschi trecentisti nella cappella della chiesa di S. Chiara a Montefalco, in Rass. d'arte, 1909, pp. 164-67; G. Urbini, Spello, Bevagna, Montefalco (Italia artistica, n. 71), Bergamo 1913; L. M. Mazzara, Madonne e Santi a Montefalco, in Arte e Storia, XXXV (1916), pp. 161-70; id., Una guelfa città (Montefalco), ibid., XXXIX (1920), pp. 77-76; S. Angelini Rota, Spoleto e il suo territorio, Spoleto 1920, pp. 180-197; G. Guerrieri, M. (Le 100 città d'Italia illustrate, n. 192), Milano s. a.; U. Gnoli, Pittori e miniatori dell'Umbria, Spoleto 1923; C. Ricci, La Madonna del Popolo di Montefalco, in Bollettino d'arte, n. s., IV (1924-1925), pp. 97-102; R. Riccardi, Ricerche sull'insediamento umano nell'Umbria, Roma 1931.