VISO, Monte (più comunemente Monviso; A. T., 24-25-26)
Il Vesulus dei Romani, è la più alta cima delle Alpi Cozie (m. 3841), dominante con la sua piramide ardita tutta la pianura piemontese. La catena del Viso, limitata a ovest dal Vallone di Vallanta (Varaita), dagli alti bacini del Guil (Francia,) e del Pellice, a sud dal solco della Varaita, a nord da quello del Pellice, a oriente dai Colli Sea Bianca (m. 2587) e di Cervetto (m. 2251), con una lunghezza di km. 25 (27,5 seguendo la linea di vetta) e una larghezza di 15, misurante una superficie di 240 kmq. (di cui soltanto 6 appartengono alla Francia), è costituita da una enorme lente di pietre verdi (serpentine, prasiniti, anfiboliti, eufotidi, porfiriti diabasiche), inclusa nella potente serie dei calco-micascisti e calcari mesozoici, che sovrasta in sinclinale alla grande formazione cristallina dei micascisti e degli gneiss paleozoici. Tutta la regione ha la morfologia dell'alta montagna (oltre alla cima principale, sono da ricordare il Visolotto, m. 3348; il Viso Mozzo, m. 3019; la Punta Gastaldi, m. 3214; la Cima delle Lobbie, m. 3015, ecc.), con pochi e alti valichi, percorsi soltanto da mulattiere. Imponente è stata la glaciazione all'aprirsi del Quaternario, come attestano i grandiosi apparati morenici specie in Valle Varaita e in Valle di Po; scarsi invece, e di secondo ordine, i ghiacciai attuali. Numerosi sono i laghi, tutti situati a grande altezza (Fiorenza, m. 2113; Superiore, m. 2313; Chiaretto m. 2261; Lago Grande di Viso, m. 2390; Costagrande, m. 2582; Laghi delle Forciolline, m. 2805-2807; del Prete, m. 2706, ecc.). Nessuno di questi è stato fino ad ora ampliato artificialmente. La catena manda le acque al Pellice, al Guil (Francia), alla Varaita e dà origini al Po, che nasce al Piano del Re (m. 2022). Ai piedi della catena è una serie di centri abitati permanenti (le massime altezze raggiunte oscillano fra i 1500 e i 1600 m.). In territorio italiano la catena appartiene ai comuni di Bobbio Pellice, Crissolo, Oncino, Sampeyre, Casteldelfino, Pontechianale, tutti a carattere agricolo-forestale-pastorale saliente.
La prima ascensione al Monviso rimonta al 1861; memoranda quella di Quintino Sella, perché da questa lo statista ebbe l'idea di fondare il Club Alpino Italiano (12 agosto 1862). L'attività turistica della zona ha favorito lo sviluppo di Crissolo-Villa (m. 1318, ab. 393 nel 1931), ricca di alberghi, e la sistemazione di rifugi e di alberghi di alta montagna.
Bibl.: U. Valbusa, Il gruppo del Monviso, in Bollettino del Club Alpino Italiano, 1903, pp. 225-263; id., La catena del Monviso, in Rivista del Club Alpino Italiano, 1919, pp. 50-64; 1920, pp. 1-16; 179-84; F. Sacco, Il glacialismo nel gruppo del Monviso, in Bollettino del Comitato glaciologico italiano, 1927, pp. 58-93; id., Monviso, in Le vie d'Italia, 1930, pp. 743-50; P. Landini, L'habitat economico-pastorale nel bacino sorgentifero del Po (Alpi Cozie), in La geografia, 1930, pp. 68-83.