MONTE SANT'ANGELO (A. T., 27-28-29)
SANT'ANGELO Cittadina della provincia di Foggia (da cui dista 55 km.), situata nel Gargano, a 843 m. s. m.; è il più alto centro abitato di tutta la Puglia e la località garganica più importante. Ha viste bellissime sul golfo di Manfredonia e sul Tavoliere verso S. e sulla valle Carbonara verso N.; lo sperone su cui sorge è di natura calcarea, e presenta, perciò, caverne e grotte, tra le quali notissima è quella in cui si trova l'altare di S. Michele Arcangelo, meta famosa di pellegrinaggi. Il vastissimo territorio comunale (315,51 kmq.), oltre che da macchie e da boschi, è coperto da colture (viti e cereali). La popolazione, che nel 1861 contava già 17.936 abitanti, era di 24.538 nel 1931. Servizî automobilistici congiungono Monte Sant'Angelo con Manfredonia, con San Giovanni Rotondo e con Vico Garganico (quest' ultima via di comunicazione attraversa il bellissim0 bosco Umbra).
Monumenti. - Quasi a custodia del celebre santuario, s'innalza il bruno campanile commisto di elementi romanico-gotici, costruito dai fratelli Giordano e Maraldo di Monte Sant'Angelo (1274-81) per ordine di Carlo I d'Angiò: nel pianterreno si apre un portale in breccia corallina, assai simile al portale intern0 di Castel del Monte, la pianta delle cui torri è qui ricordata financo nella fedeltà delle dimensioni.
Assai recente (1865) è la facciata dell'atrio del santuario: il suo portale di destra ha un rilievo dell'anno 1305. Per una larga scala a più rampe e fiancheggiata da antiche tombe si discende alla chiesa che ha il portale romanico, chiuso da una bellissima porta di bronzo ageminata, eseguita a Costantinopoli nell'anno 1076, dono del ricco amalfitano Pantaleone.
L'interno è a una navata con vòlte a crociera: il muro destro si appoggia all'ampio ciglio della cupa grotta famosa, nel cui fondo è l'altare con la marmorea statua di S. Michele. A sinistra dell'altare una magnifica cattedra episcopale di marmo (secolo XII), che poggia su due leoni ed è adorna di un bassorilievo raffigurante S. Michele. Frammenti di un ambone si trovano in uno dei due altari a sinistra e un altro frammento (aquila di pietra) è incorporato nell'altare di S. Michele: opere tutte di Accetto arcidiacono (1041). Notevoli sono alcune altre sculture antiche nella chiesa (interessante fra tutte il bassorilievo raffigurante la Trinità di recente scoperto) e fini oggetti d'arte in metallo conservati nella cappella delle reliquie.
Attigua alla chiesa di S. Pietro, il cui portale è sormontato da un rosone trecentesco, è la cosiddetta "Tomba di Rotari", chiesetta o battistero romanico non anteriore alla fine del sec. XII, con bassorilievi molto rozzamente modellati nell'architrave del portale. L'interno, a pianta quasi quadrata inferiormente, per mezzo di archi a strombatura diviene ottagonale in alto e poi ovoide con copertura a calotta. Interessanti le figurazioni dei capitelli e della cornice; sono anche visibili tracce di antichi affreschi.
Nella facciata romanica di S. Maria Maggiore (1198), in alto rimaneggiata, il bassorilievo della lunetta e le arcate cieche con decorazione di rombi riflettono le forme romanico-pisane adoperate nella vicina Santa Maria di Siponto.
L'interno della chiesa, a tre navate, conserva interessanti capitelli e avanzi di affreschi bizantineggianti.
Maestosa è la nerastra mole del castello normanno, restaurato poi dagli Aragonesi (1491 e 1493), con possenti torrioni cilindrici e poligonali (superba fra tutte la torre del Gigante) e nell'interno rovinante qualche bel portale. Di stile romanico-ogivale il portale della chiesa di S. Benedetto; notevole il sarcofago della regina Giovanna I nella chiesa di S. Francesco. (V. tav. CXLVIII).
Bibl.: P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Il Medioevo, Torino 1928; E. Bertaux, L'art dans l'Italie méridionale, Parigi 1904, passim; G. Tancredi, Montesantangelo monumentale, Monte Sant'Angelo 1932; A. Fulvio, in Apulia, 1910, p. 175 segg.; A. Haseloff, Die Bauten der Hohenstaufen in Unteritalien, Lipsia 1920, passim; M. Wackernagel, Die Plastik des XI. und XII. Jahrh., in Apulien, Lipsia 1911, passim.