SAN GABRIELE, Monte
Altura marginale (646 m. s. m.) dell'altipiano dell'Alto Carso (Selva di Tarnova) dominante da NE. Gorizia.
Il San Gabriele, col Monte Santo al nord e il San Daniele a sud, costituì durante la guerra mondiale il baluardo difensivo settentrionale del campo trincerato di Gorizia. Dopo la 6ª battaglia dell'Isonzo (agosto 1916) la linea italiana fu portata sotto le pendici occidentali del monte (Sella di Dol). Di qui, nel maggio 1917 (decima battaglia dell'Isonzo) partirono rinnovati, sanguinosi attacchi italiani verso il Monte Santo da una parte, verso il San Gabriele dall'altra, ma non si riuscì che ad abbarbicarsi alle pendici delle due alture. Nell'undicesima battaglia dell'Isonzo (agosto 1917) il Monte Santo poté essere conquistato; non così il San Gabriele, che resistette a tutti i tenaci, cruenti attacchi delle fanterie italiane. Nella seconda fase della battaglia, dopo un formidabile concentramento di artiglieria, il VI corpo d'armata tentò ancora di espugnare la forte posizione, ed il 4 settembre, infatti, l'undicesima divisione riuscì a impadronirsi di tutta la linea di cresta, tra quota 552 e quota 646, ma più tardi ne fu ricacciata da un contrattacco avversario. Per più giorni si dibatté sul San Gabriele una lotta accanitissima. Dopo alterna vicenda, gl'Italiani rimasero padroni del tratto Veliki Vrh-quota 552, che non fu abbandonato se non nel ripiegamento generale del successivo ottobre.