BIANCO, Monte (VI, p. 872; App. I, p. 269)
Secondo più recenti misurazioni l'altitudine di questo massiccio, indicata nelle carte topografiche italiane dell'I.G.M. con 4807 m, è corretta in 4810 m. Particolari ricerche si sono eseguite sui trenta ghiacciai, che si estendono nei varî valloni e circhi del versante italiano in corrispondenza delle due valli Veni e Ferret. La superficie totale della coltre glaciale, calcolata nel 1929 a 46 km2, si è ridotta nel 1958 a circa 41 km2; il regresso è perciò stato notevole. I ghiacciai del Miage, di Pré de Bar e del Triolet sono stati oggetto di nuovi rilevamenti topografici a grande scala; per quello del Miage si sono eseguite misure di profondità col metodo della prospezione sismica; il massimo spessore si aggira sui 250 m. Importanti ricerche hanno eseguito anche i glaciologi francesi sul loro versante, soprattutto sul grande ghiacciaio della Mer de Glace. Per un accordo tra la Francia e la Svizzera le acque di fusione del ghiacciaio dell'Argentière sono state convogliate nel nuovo grande bacino di sbarramento di Barberine in territorio svizzero (170 milioni di m3). Particolare importanza ha poi la nuova grande teleferica tesa fra vette ed abissi a congiungere Italia e Francia; un volo di 15 chilometri, che si compie regolarmente in 48 minuti, dalla conca di Courmayeur, passando sulla Vallée Blanche, sino a Chamonix.
Il primo balzo da la Palud (1325 m.s.m.) arriva al Pavillon, con un dislivello di 800 metri; di qui un secondo balzo di 2430 m al Rifugio Torino, con un dislivello di 1200 m. Giunta così al Colle del Gigante, con un piccolo tratto di 270 m raggiunge la Punta Helbronner (3462 m), con un dislivello di 132 m. Di qui ha inizio la parte più ardita; un immenso cavo d'acciaio unisce questa Punta con l'Aiguille du Midi (3842 m). In questo tratto il cavo è assicurato con un punto di appoggio al Gros Rognon e con un pilone sospeso al Col des Flambeaux (3189 m.s.m.). Si percorrono in 20 minuti 5093 metri. Dalla Aiguille du Midi scende al Plan du Midi (2893 m di lunghezza e un dislivello di 1474 m) e infine con un ultimo balzo di 2583 m di lunghezza e 1474 di dislivello si giunge a Chamonix.
Un'altra grande opera si sta costruendo alla base della maestosa montagna; un traforo stradale di km 11, con imbocco a Entrèves sul versante italiano, a quota 1382 m.s.m. e con sbocco a Chamonix, nella località di Les Pelerins, a quota 1270 m. Quota massima del punto di incrocio a 1395 m; la sezione dello scavo sarà di 80 m2; sezione libera 60 m2; larghezza della strada 7 metri, con marciapiedi di m 0,70. Ogni 300 metri nicchie per rifugio auto; e, ogni cento, nicchie per telefono. Vedi tav. f. t.
Bibl.: M. Vanni, C. Origlia, I. De Gemini, I ghiacciai della Valle d'Aosta, in Bollettino del Comitato glaciologico italiano, n. 4, Torino 1953.