MONOPLACOFORI (lat. scient. Monoplacophora)
Classe Anfineuri. Si tratta di un gruppo di forme estinte del Cambrico e del Devonico riunite in parecchi ordini, alle quali, di recente, si è aggiunta una forma attuale, vero fossile vivente, riferibile all'ordine dei Triblidioidei. È la Neopilina galatheae, raccolta dalla spedizione oceanografica danese della "Galathea", nel 1952, alla profondità di 3570 m nell'Oceano Pacifico ad ovest della Costa Rica e descritta da H. Lemche nel 1957 e da H. Lemche e K. G. Wingstrand nel 1959. Somiglia a una piccola Patella, ma la conchiglia, sottile e fragile - con l'apice rivolto verso l'estremità anteriore dell'animale - è a simmetria bilaterale. Ventralmente alla massa viscerale contenuta nella conchiglia, sporge il piede circolare, mosso da muscoli retrattori metamerici (8 paia) che lasciano deboli impressioni sulla faccia interna della conchiglia a differenza che nelle forme fossili ove tali impressioni sono ben visibili. Il sistema nervoso ha un'organizzazione cordonale, cioè con cellule gangliari diffuse come nei Placofori e nei Solenogastri: da un anello nervoso circum-orale in cui è compreso un paio di gangli cerebroidi, che contengono la maggior parte dei neuroni, si dipartono, ai due lati, da ciascun ganglio un cordone nervoso laterale e un cordone pedale che si uniscono ai rispettivi del lato opposto, l'uno caudalmente e ventralmente all'intestino retto, l'altro nella regione posteriore del piede. Connettivi trasversali metamerici, in tutto 10 paia, uniscono i due cordoni nervosi longitudinali, e nervi, pure metamerici, si portano dal cordone nervoso laterale alle branchie. Gli organi di senso sono rappresentati da due statocisti e da due piccoli tentacoli preorali.
Nel solco palleale che circonda tutto il corpo dell'animale, decorrendo fra il sacco dei visceri e il piede, sporgono, dai due lati, 5 paia di branchie, ciascun paio munito di muscoli retrattori anteriori e posteriori, disposti metamericamente. L'apparato digerente si inizia con la bocca, limitata da due labbra, quello anteriore associato a una piega cutanea preorale, il velo, e provvisto di radula; seguono il faringe, l'esofago, lo stomaco, unito ad un grosso epatopancreas pari, e l'intestino, che è avvolto a spirale in senso antiorario con 6 anse, e termina nel retto che si apre nell'ano situato medialmente e posteriormente nel solco palleale. L'apparato circolatorio, nel suo piano generale di struttura, è quello tipico dei Molluschi e consta di vasi che partono dal cuore (provvisto di 2 ventricoli e due paia di atrî), di lacune e di seni, di cui i più vasti sono: il seno perifaringeo e il seno viscerale che circonda stomaco, epatopancreas e intestino e dai quali emergono i vasi branchiali afferenti. Il sangue ossigenato, mediante vasi efferenti giunge dalle branchie a un seno arterioso, situato al disotto della conchiglia, che lo convoglia agli atri cardiaci: precisamente, quello proveniente dalle quattro branchie anteriori, va all'atrio anteriore; quello della quinta branchia, va all'atrio posteriore. Il celoma, particolarmente esteso, è rappresentato oltre che dalla doppia cavità pericardica, da due sacchi celomatici dorsali che si estendono in avanti al pericardio e, ventralmente, dalle due cavità contenenti le gonadi. I monoplacofori sono a sessi separati e provvisti, a differenza di tutti gli altri Molluschi, di due paia di gonadi. Gli organi escretori sono rappresentati da sei paia di nefridî lobulati comunicanti ciascuno con l'esterno mediante un breve condotto che si apre in corrispondenza della piega palleale. Si tratta di metanefridî connessi con il celoma e con il pericardio; nel terzo e quarto paio di nefridî, si aprono gli spermidutti e gli ovidutti delle gonadi.
Dal complesso delle caratteristiche descritte, se da un lato si può desumere con certezza la natura di Mollusco della Neopilina, sicuramente riferibile ai Triblidioidei fossili (sebbene con conchiglia più sottile, in relazione forse alle condizioni dell'habitat di profondità); dall'altro la spiccata metameria della muscolatura, del sistema nervoso, delle branchie, dei nefridî e delle gonadi, indicano una stretta affinità dei Monoplacofori con gli Anellidi. Si tratta perciò del gruppo più primitivo dei Molluschi, di un "archetipo" metamerico, senza dubbio strettamente affine ai Poliplacofori recenti dai quali, tuttavia, discostandosi per alcuni particolari caratteri, non si possono ritenere derivati.
Bibl.: H. Lemche, A new living deep-sea Mollusc of the cambro-devonian class Monoplacophara, in Nature, CLXXIX (1957), pp. 413-416; C. M. Yonge, Reflexions on the Monoplacophora, Neopilina galatheae, ibidem, pp. 672-679; H. Lemche e K.G. Wingstrand, The anatomy of Neopilina galatheae, in Galathea Reports, III (1959), pp. 9-71.