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monomio

Enciclopedia della Matematica (2013)
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monomio


monomio espressione algebrica, non contenente addizioni o sottrazioni, costituita dal prodotto formale di più fattori dei quali uno (il coefficiente) è un numero e gli altri (la parte letterale) sono delle indeterminate eventualmente elevate a esponente non negativo. Il grado del monomio è la somma degli esponenti delle indeterminate. Per esempio, −5a2b è un monomio di terzo grado con coefficiente −5 e parte letterale a2b e di grado 3. In un monomio come a3b il coefficiente sottinteso è 1; un monomio con coefficiente 1 è detto monico; il segno del monomio è dato dal segno del coefficiente. Poiché le indeterminate che compaiono nella parte letterale possono avere esponente nullo, la parte letterale può anche non comparire: ne consegue che un numero reale qualsiasi può essere considerato un monomio di grado 0.

Due monomi che hanno la stessa parte letterale sono detti simili. Due monomi simili con coefficienti numerici opposti sono a loro volta detti monomi opposti. In generale, l’addizione e la sottrazione di due monomi è definita soltanto se i due monomi sono simili: il risultato di tale operazione, applicando la proprietà distributiva, è determinato operando sui coefficienti e lasciando invariata la parte letterale; per esempio: 2ab2 + 3ab2 = (2 + 3)ab2 = 5ab2. Tuttavia, ha senso considerare anche la somma di monomi non simili; tale somma va però considerata come una somma formale e costituisce un polinomio. Il prodotto di due monomi è invece sempre un monomio, che ha per coefficiente il prodotto dei coefficienti e come indeterminate le indeterminate dei due monomi, ciascuna elevata alla somma degli esponenti con cui essa compare nei due monomi; per esempio: 3a2bc ⋅ 5ab2d = 15a3b3cd. La potenza di un monomio si ottiene elevando a potenza il coefficiente e le singole indeterminate; per esempio: (3ab2c)3 = 27a3b6c3. Un monomio è divisibile per un secondo monomio soltanto se quest’ultimo (detto il divisore) contiene tutte le indeterminate del primo (detto il dividendo), ciascuna con esponente minore o uguale di quello con cui compare nel primo. Solo in questo caso è definito il quoziente della divisione tra i due monomi, che ha per coefficiente il quoziente della divisione del coefficiente del dividendo per il coefficiente del divisore, per parte letterale tutte le indeterminate del dividendo con esponente la differenza degli esponenti con cui esse compaiono nel dividendo e nel divisore; per esempio: 6a 5bx 7 : (−3a 3bx 3) = −2a 2x 4. Più in generale, dividendo un monomio per un altro monomio che non sia suo divisore non si ottiene un monomio, ma una frazione algebrica; per esempio 3ab : bc = 3a /c. Va osservato che taluni autori chiamano monomio frazionario o fratto una fraziona algebrica di questo tipo, indicando il monomio comunemente definito come monomio intero.

Il massimo comune divisore (indicato con il simbolo mcd) di due monomi a coefficienti interi è il monomio di maggior grado che li divide entrambi: esso è ottenuto prendendo le indeterminate comuni a entrambi i monomi con esponente il minimo degli esponenti con cui esse compaiono e come coefficiente il massimo comune divisore dei loro coefficienti. Il minimo comune multiplo (indicato con il simbolo mcm) è invece il monomio di minor grado divisibile per entrambi: esso è ottenuto prendendo le indeterminate comuni e non comuni a entrambi i monomi con esponente il massimo degli esponenti con cui esse compaiono e come coefficiente il minimo comune multiplo dei loro coefficienti.

Se i due monomi non sono entrambi a coefficienti interi, il loro massimo comune divisore è il monomio monico di maggior grado che li divide entrambi e il loro minimo comune multiplo è invece il monomio monico di minor grado divisibile per entrambi. Per esempio, dati i monomi

formula

il loro mcd è x 2y3 mentre il loro mcm è x 2y 4z.

Due monomi si dicono primi tra loro (o coprimi) se il loro massimo comune divisore è uguale a 1, vale a dire se sono privi di indeterminate in comune e i loro coefficienti sono primi tra loro.

Vedi anche
polinomio In matematica, somma di monomi (in senso proprio, solo con riferimento a monomi interi), detti termini del p.: binomio, trinomio, quadrinomio ecc., è un polinomio rispettivamente di 2, 3, 4 ecc. termini; coefficienti di un p. sono i coefficienti dei suoi monomi; grado di un p. rispetto a una lettera ... binomio Somma algebrica di due quantità qualsiasi (in particolare di due monomi ecc.). Ha grande importanza nell’algebra la formula binomiale (o del binomio, o di Newton) che dà lo sviluppo della potenza n-esima del binomio a + b: dove i coefficienti ( coefficienti binomiali), indicati col simbolo (nk), noto ... Paolo Ruffini Matematico e medico (Valentano 1765 - Modena 1822). Trascorse a Modena quasi tutta la sua vita, e in quella università fu professore dal 1797 alla morte con la sola interruzione di un anno (1798), allorché fu dimesso dalla cattedra per non aver voluto prestare il giuramento civico richiesto dalla Repubblica ... denominatore In aritmetica, quello dei due termini di una frazione che sta a indicare in quante parti uguali è stata divisa l’unità (mentre l’altro, il numeratore, indica quante di tali parti vanno considerate); si scrive sotto il segno di frazione. Più in generale, in una espressione frazionaria, f/g, in cui f, ...
Tag
  • MASSIMO COMUNE DIVISORE
  • MINIMO COMUNE MULTIPLO
  • PROPRIETÀ DISTRIBUTIVA
  • FRAZIONE ALGEBRICA
  • NUMERO REALE
Altri risultati per monomio
  • monomio
    Enciclopedia on line
    (o espressione monomia) In matematica, espressione algebrica nella quale figurano solo operazioni di moltiplicazione, di divisione e di estrazione di radice: per es., 4a2x3√‾‾‾‾‾‾y/z. Più propriamente, m. è un’espressione nella quale figurano soltanto operazioni di moltiplicazione e divisione, cioè ...
  • monomio
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    monòmio [agg. e s.m. Tratto da binomio, con sostituzione di mono- a bi-] [ALG] (a) Correntemente, espressione algebrica nella quale compaiono soltanto operazioni di moltiplicazione, divisione ed estrazione di radice, per es. 5ab3x2yz1/2; la parte numerica si chiama coefficiente e i simboli letterali ...
  • MONOMIO
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Termine matematico. Si chiama monomio, in senso stretto, ogni prodotto di fattori, di cui uno, almeno, sia rappresentato da una lettera. Sostituendo ai varî eventuali fattori numerici il loro prodotto e così a ogni eventuale gruppo di fattori letterali eguali la corrispondente potenza, si riduce ogni ...
Vocabolario
monòmio
monomio monòmio agg. e s. m. [tratto da binomio2, con sostituzione di mono- a bi-]. – In matematica, m. o espressione m., un’espressione algebrica nella quale figurano solo operazioni di moltiplicazione, di divisione e di estrazione di...
monomiale
monomiale agg. [der. di monomio]. – In matematica, relativo a un’espressione monomia.
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