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MONOLATRIA

Enciclopedia Italiana (1934)
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MONOLATRIA (dal gr. μόνος e λατρεία "adorazione, culto")


È l'adorazione e il culto di un solo essere divino. Questo fenomeno può essere semplicemente temporaneo, e corrisponde allora all'enoteismo, o durevole, allorché una divinità singola è venerata come proprio unico patrono da una popolazione, che in essa trova l'unica e specifica espressione della sua religiosità e con essa tende quasi a identificarsi (p. es., Kemoš per i Moabiti, Aššur per gli Assiri, ecc.) senza che ciò escluda in certi casi la presenza di altre divinità (p. es., ‛Aštar, nella stessa iscrizione di Mesa re di Moab). In questo senso, il termine monolatria è usato da alcuni storici delle religioni per indicare quello ch'essi considerano come un primo stadio nell'evoluzione del monoteismo degli Ebrei: allorché cioè, secondo questi stessi critici, Jahvè sarebbe stato considerato come dio d'Israele allo stesso modo in cui Kemoš è il dio di Moab (Giudici, XI, 5), senza che apparisse neppure pensabile che i Moabiti potessero anch'essi adorare Jahvè. Checché sia di ciò, con questi secondo genere di monolatria si è abbastanza vicini al monoteismo vero e proprio, ma senza possibilità di confusione, giacché manca il carattere essenziale del monoteismo, che consiste non soltanto nell'affermazione di un dio solo, ma altresì nell'esclusione di tutti gli altri.

Bibl.: R. Mackintosh, Monolatry and henotheism, in Hastings, Encyclopedia of Religion and Ethics, VIII, Edimburgo 1915; R. Pettazzoni, Monolatrie, in Die Religion in Geschichte und Gegenwart, IV, Tubinga 1930.

Vedi anche
monoteismo La credenza in un dio solo, propria delle religioni che si chiamano appunto monoteistiche. Queste sono, nell’ordine cronologico della loro formazione: il giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo, tra cui esiste anche un evidente nesso genetico, in quanto il secondo è sorto dal primo, mentre il terzo ... Yahweh Nome ebraico di Dio. La forma del nome, che dagli Ebrei non è pronunciato, è nota da adattamenti greci (’Ιαουαί presso Clemente Alessandrino, ’Ιαβέ presso Teodoreto). La scrittura consonantica Yhw, Yh, e Yw che compare sui papiri aramaici dei Giudei di Elefantina, fa supporre una pronuncia Yahō, Yā, ... adorazione Nel mondo antico il termine greco προσκύνησις e il suo equivalente latino adoratio erano usati per indicare gli atti esprimenti il sentimento di venerazione e di rispetto verso la divinità o un oggetto sacro o una persona ritenuta anche essa sacra. Tali erano, per es., il bacio, diretto o accennato (portando ... Pentateuco (gr. Πεντάτευχος) Nella versione greca dei Settanta e quindi nella Vulgata, la prima parte dell’Antico Testamento; i 5 libri che la costituiscono sono designati con i nomi di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Gli Ebrei chiamano il P. Tōrāh (termine che propriamente significa «insegnamento», ...
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    Termine coniato dallo storico delle religioni M. Müller per designare l’atteggiamento religioso (da lui osservato specialmente nei Veda) di chi, nel fervore dell’adorazione di una divinità, la invoca e la celebra come unica, senza assurgere per questo a una vera e propria concezione monoteistica.
  • ENOTEISMO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Termine coniato da Max Müller per designare l'atteggiamento religioso (da lui osservato specialmente nei Veda) di chi, nel fervore e nella concentrazione momentanea dell'adorazione d'una data divinità, la invoca e la celebra come unica e sola, senza assurgere per questo a una vera e propria concezione ...
Vocabolario
monolatrìa
monolatria monolatrìa s. f. [comp. di mono- e -latria]. – Adorazione di un solo essere divino, distinta dal monoteismo in quanto non implica l’esplicita affermazione dell’unicità di Dio o la negazione di altre divinità; in partic., m. temporanea,...
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