monofisismo
Nel cristianesimo, dottrina che ammetteva una sola natura in Gesù Cristo figlio di Dio incarnato. Fu una delle più importanti correnti teologiche dei secc. 5°-6°, che con le sue accanite controversie ha molto pesato sulla storia religiosa e civile dell’impero romano d’Oriente e poi di Bisanzio. Si ebbero numerose varietà di m., che si distinguevano essenzialmente in base al significato teologico da loro dato alla parola physis («natura»): i veri monofisiti, dandole il valore di ousia («essenza»), risolvevano il problema del rapporto tra natura umana e natura divina in Cristo confondendo l’una e l’altra nel modo più completo. L’autorità politica partecipò vivacemente alle controversie teologiche, in senso ora favorevole, ora ostile al monofisismo. Gli imperatori Zenone e Atanasio favorirono questa dottrina, ma con l’avvento della dinastia macedone sul trono di Costantinopoli essa perse l’appoggio dinastico. Ancora oggi professano il m. tre grandi Chiese risalenti al sec. 6°: l’egiziana o copta, la siriaca giacobita e l’armena.