monocognome
s. m. e agg. Cognome unico; che ha un solo cognome.
• Molte madri che non sono donne sottomesse, anche se la legge entrasse in vigore, si guarderebbero bene dal tentare di aggiungere il proprio cognome: siamo ‒ si diceva ‒ in Italia, un bambino registrato all’anagrafe con un monocognome e successivamente dotato di due rischia infiniti guai coi documenti. (Maria Laura Rodotà, Corriere della sera, 20 luglio 2011, p. 21, Cronache) • È interessante l’idea del simpatico [Gianfranco] Rotondi di mettere in lista per le europee ‒ al posto del capostipite ‒ i figli di [Silvio] Berlusconi: tutti e cinque, uno per circoscrizione. Si può fare anche di meglio, volendo. Dal momento che bisogna trovare 73 candidati ‒ tanti sono gli europarlamentari da eleggere ‒ sarebbe magnifico presentare delle liste monocognome: tutti Berlusconi, dal primo all’ultimo, così non si scontenta nessuno. (Sebastiano Messina, Repubblica, 26 marzo 2014, p. 9, Politica).
- Composto dal confisso mono- aggiunto al s. m. cognome.