Corrente artistica rappresentata, soprattutto all’inizio degli anni 1970, dai giapponesi Nobuo Sekine (n. 1942), Katsurō Yoshida (n. 1943), Susumu Koshimizu (n. 1944), Katsuhiko Narita (1944-1992), Shingo Honda (n. 1944), Kishio Suga (n. 1944) e dal coreano Lee U-fan (n. 1936). Il nome («la scuola delle cose») si riferisce all’impiego di oggetti di cui si ricercano le relazioni reciproche e con lo spazio, indagando il rapporto tra l’uomo e il mondo materiale.