moneta elettronica
monéta elettrònica locuz. sost. f. – Nota anche come e-money (e[lectronic] money), secondo una definizione ampiamente accettata è un valore monetario rappresentato da un credito memorizzato elettronicamente o magneticamente, emesso dietro ricevimento di fondi di valore non inferiore, utilizzabile per effettuare pagamenti anche nei confronti di soggetti diversi da quello emittente. Il soggetto che emette (crea) m. e. non deve necessariamente essere una banca. Il valore monetario depositato si riduce automaticamente ogni qualvolta il soggetto depositante effettua un pagamento. Si tratta quindi di un meccanismo di pagamento sostitutivo del denaro contante (circolante e depositi bancari in conto corrente) che implica il ricorso a strumenti tecnici di tipo elettronico. Si possono distinguere due tipi fondamentali di m. e.: quelli basati sull'uso di carte prepagate e quelli basati sull'uso di strumenti elettronici e telematici. Nel primo caso l'utente effettua in anticipo un versamento a favore dell'emittente, cioè deposita un certo valore monetario presso l'emittente; quest'ultimo carica il valore equivalente al deposito sulla carta a microcircuito, che sarà poi utilizzabile per acquistare beni o servizi prodotti dall'emittente stesso o, in linea di principio, anche da altri. Nel caso del secondo tipo di m. e. basata su tecnologie telematiche e informatiche si ha un deposito (registrazione) di un certo valore monetario in una memoria di computer o in una smart card; dopodiché i pagamenti avvengono inviando ordini di trasferimento di fondi per via telematica. L’utilizzo di m. e. ha conosciuto un rapidissimo sviluppo con la crescita degli acquisti di beni e servizi online che ha portato a una sempre maggiore diffusione di strumenti come i cosiddetti borsellini elettronici (e-wallet) che consentono di effettuare microtransazioni senza dovere necessariamente disporre di un conto corrente bancario. I soggetti diversi dalle banche che svolgono in via esclusiva l'attività di emissione di m. e. sono i cosiddetti Istituti di moneta elettronica (IMEL), abilitati a svolgere tale funzione dalle direttive comunitarie e soggetti alla vigilanza delle banche centrali. In Italia gli IMEL sono annoverati tra gli enti creditizi disciplinati nel Testo unico bancario e sono soggetti alla vigilanza della Banca d’Italia che ha dettato specifiche norme di comportamento.