monco
In senso proprio l'aggettivo, in Pg XIX 9, è riferito alle mani della femmina balba che sono monche, " tagliate ". Secondo alcuni esse simboleggiano l'avarizia perché " l'avaro non ha mani per dare " (Andreoli).
Figuratamente, in If XIII 30, è detto dei pensieri che, se D. troncherà qualche fraschetta dalle piante della selva dei suicidi, si faran tutti monchi, cioè " senza alcun valore, siccome è il membro monco, cioè invalido e impotente ad alcuna operazione " (Boccaccio), " tutti vani " (Vellutello); " si dilegueranno dall'animo " (Venturi) perché si dimostreranno erronei: Virgilio infatti aveva creduto che D. pensasse che i lamenti che egli udiva nella selva dei suicidi provenissero da gente che... si nascondesse.