Generale, ammiraglio e uomo di stato inglese (Potheridge, Devonshire, 1608 - New York Hall, Essex, 1670). Si distinse in più azioni in Spagna e in Irlanda (1642-43); tornato in Inghilterra, passò (dal 1646) alle dipendenze del parlamento; ebbe parte notevole nella vittoria di Dunbar (1650) e restò comandante in capo delle forze parlamentari in Scozia, allorché Cromwell dové tornare in Inghilterra. Nominato generale della flotta contro gli Olandesi, sebbene ignaro di cose navali ottenne notevoli successi (1652-54), introducendo la tattica delle battaglie campali nella guerra marittima. Cessate le ostilità con l'Olanda, riprese (1654) il comando della Scozia, che riuscì a pacificare, acquistando grande popolarità. Alla morte di Cromwell (1658), appoggiò in un primo tempo R. Cromwell, ma si orientò presto nel senso della restaurazione monarchica. Dalla Scozia si recò a Londra (febbraio 1660), senza dichiarare quali fossero i suoi propositi, e avviò trattative con Carlo II, consigliandogli la concessione della libertà religiosa e di un'amnistia generale e manovrando per nuove elezioni, il cui esito favorevole alla monarchia non era dubbio. Ottenuta la riapertura del parlamento con la riammissione dei membri cacciati con la Pride's purge, lo sciolse poco dopo. Il nuovo parlamento il 1º maggio votava la restaurazione, che era stata così ottenuta da M. mediante un pacifico compromesso. M. allora, carico di onori (duca di Albemarle, lord luogotenente d'Irlanda), ritornò alla vita militare, senza però riuscire a raccogliere successi nella seconda guerra anglo-olandese (1665-67).