Uomo politico iugoslavo (Jagodina 1876 - Losanna 1949). Radicale serbo, fu ministro delle Finanze (1915-17) e dei Lavori pubblici (1917-18) della Serbia; poi ministro della Giustizia, del Commercio e degli Esteri (1922-24 e 1924-26) della Iugoslavia. Operò l'unificazione della valuta iugoslava ed ebbe una parte di primo piano nelle trattative per il patto di Roma con l'Italia (1924). Con l'avvento della dittatura di re Alessandro (1929) passò all'opposizione. Nel marzo 1941 divenne ministro degli Esteri nel governo Simović, e dopo il crollo iugoslavo si rifugiò a Londra dove ebbe la carica di ministro degli Esteri nel governo nominale iugoslavo di S. Jovanović (1941-42); rimase poi in esilio quale oppositore del regime di Tito. Fra i suoi scritti: Naše valutno pitanje ("Il nostro problema valutario", 1920); Spoljna politika kraljevine S.H.S. 1925-26 ("La politica estera del regno serbo croato sloveno 1925-26", 1926); La crise bosniaque (1908-1910) et les grandes Puissances européennes (2 voll., 1937).