moltitudine
Nel significato di " quantità di persone insieme radunate ", " folla ", è usato per similitudine in Vn XXIII 7, là dove D. parla di moltitudine d'angeli che gli pareva di veder volare verso il cielo, e in Pd XXXI 20, nell'espressione moltitudine volante che richiama la precedente, tanto che con il Petrocchi si può parlare di un τόπος dantesco di origine evangelica (cfr. Luc. 2, 13 " facta est cum angelo multitudo militiae caelestis ". Per la variante plenitudine che compare nella '21, nel Casella e nelle edizioni precedenti, si veda Petrocchi, ad l. e Introduzione 252 e 383).
Detto di cose, in relazione a quantità, vale " numero grande ", " grande copia ", in Cv II XIV 7 la Galassia non è altro che moltitudine di stelle fisse, e IV V 13 moltitudine d'oro. Affine, con valore figurato, in IV VII 13 Quelli muore che non ebbe disciplina, e ne la moltitudine de la sua stoltezza sarà ingannato.