MOLINELLO
. È un tipo particolarmente semplice di freno, capace di assorbire potenze considerevoli, purché le velocità angolari siano elevate. Il molinello si compone di un mozzo, per il suo calettamento sull'albero del motore, e di due bracci simmetrici, ciascuno dei quali provvisto di una pala, generalmente rettangolare e giacente in un piano longitudinale del motore. La resistenza che l'aria oppone alla rotazione determina il frenamento, e quindi permette di mantenere a regime il motore. Il calore equivalente all'energia frenata è abbandonato direttamente all'aria dell'ambiente, sicché non occorrono, come in altri freni dinamometrici, dispositivi di refrigerazione. Volendo variare la potenza frenata a parità di velocità, si può ricorrere allo spostamento radiale delle pale; ciò che comunemente è fatto a motore fermo, approfittando di una serie di fori praticati nei bracci a distanza costante. Sono state anche unificate serie di molinelli "modulari", in cui le varie dimensioni sono riportate, come modulo, al passo dei fori.
L'uso del molinello può essere limitato al solo frenamento; alla determinazione della coppia motrice si provvede allora mediante altri mezzi, ed essenzialmente con l'uso di banchi oscillanti a bilancia, che permettono la misura della coppia di reazione. Talora, invece, si desidera avere dal molinello stesso l'indicazione, sia pur meno approssimata che nel caso precedente, della potenza. Si approfitta allora della legge di similitudine, secondo cui la potenza frenata è sensibilmente proporzionale al cubo della velocità angolare, sicché la misura della potenza è ricondotta a quella del numero di giri. Basta con una (o meglio più di una per la compensazione degli errori) prova preliminare, "tarare" il molinello, cioè determinare il coefficiente di proporzionalità.
Quando non si potesse disporre nemmeno della taratura e a ogni modo per poter preventivare il molinello necessario a un dato scopo, si può ricorrere a formule approssimate che legano le dimensioni del molinello col numero dei giri e la potenza. Riportiamo quella di M. Panetti:
dove la potenza C risulta espressa in cavalli, se il numero di giri n è riferito al minuto primo, e le lunghezze b, b′, l, L, L1 (cfr. figura) sono espresse in metri. Il coefficiente r è il rapporto della densità attuale dell'aria a quella a 150 e 760 mm.; K è espresso dalla formula: