Moldova
Regione storica dell’Europa orientale che si estende dall’arco carpatico esterno verso E. Secondo un’accezione restrittiva, divenuta prevalente, comprende il versante esterno dei Carpazi moldavi e la zona pedemontana tra esso e il fiume Prut e ricade quasi interamente in territorio romeno; secondo un’accezione più ampia, diffusa in passato, include anche a N la Bucovina e a E la Bessarabia, tra il Prut e il Dnestr, vale a dire la massima parte della Repubblica di Moldavia. Dopo il ritiro delle legioni e dell’amministrazione romana dalla Dacia (274 d.C.), la M., trovandosi nella zona di transito verso i Balcani, subì numerose invasioni: dei goti (274-375), degli unni (375-453), degli slavi, degli avari e dei bulgari (secc. 6°-9°), dei magiari, dei tatari e dei peceneghi (10°-13° sec.). Costituita in principato autonomo (1365 ca.) a opera di Bogdan, voivoda di Maramureş, prese il nome di Moldova. I Musat, successori di Bogdan (1365-73), ampliarono il dominio (che si estendeva fra i Carpazi e il Prut) raggiungendo la foce del Danubio e il Mar Nero; Stefano il Grande (1457-1504) estese la M. fino alla Bucovina e alla Bessarabia. I principi moldavi, pur conservando quasi tutti questi territori fino al 18° sec., non poterono mantenere l’indipendenza dello Stato. Divenuti (1387) vassalli del re di Polonia, dal 1455 furono tributari del sultano di Costantinopoli. Teatro di lotte fra Polonia, Russia, Austria e Turchia (18°-19° sec.), la M. fu occupata militarmente dalla Russia (1828-34); la Pace di Parigi (1856) ribadì la sovranità della Turchia e, con l’unione alla Valacchia (1859), nella persona di A.G. Cuza, presero vita i Principati uniti di Valacchia e M. che, nel 1862, presero il nome di Romania.